Omicidio Reggio Emilia, la nonna: "Il mio Mirko, geloso e possessivo"

La donna rivive l’abisso provato quando fu uccisa sua figlia Alessia. "Provo dolore e prego per i familiari di quella ragazza"

La nonna di Mirko Genco, Daniela

La nonna di Mirko Genco, Daniela

"È terribile: mia figlia una vittima, mio nipote un carnefice". Parole a fior di labbra per chi ha "il vuoto dentro". Daniela è la nonna di Mirko Genco, il 24enne che ha sgozzato l’ex compagna Juana Cecilia Hazana Loayza, 34 anni, un figlioletto di un anno appena. Più che una nonna, una seconda madre. Daniela ha cercato di dargli scampoli di serenità anche negli ultimi anni: "Perché fin da quando è venuto al mondo, mio marito ed io l’abbiamo amato come e più di un figlio".

La madre di Mirko, Alessia Della Pia è stata uccisa nel dicembre 2015, pochi giorni prima di Natale, da una scarica di botte di chi diceva di amarla. Ancora una volta un uomo che dopo aver condiviso la vita con lei è diventato il suo aguzzino: Mohamed Jella è stato arrestato quattro anni e mezzo fa in Tunisia, dopo mesi scanditi da una fuga forsennata e indagini senza orologio. Non è mai stato estradato. Una storia giudiziaria sepolta dalla burocrazia e dagli ingranaggi di accordi internazionali.

Mirko ultimamente aveva mostrato segni di rabbia nei confronti di Juana? Qualcosa che lasciasse presagire quello che sarebbe accaduto?

"Purtroppo è un ragazzo complicato, con un carattere molto chiuso, ombroso. Non è mai stato facile interpretarlo. Nei momenti di rabbia era solito minacciare tutto e tutti, ma erano solo parole. Io stessa non riesco davvero a capire cosa gli sia passato per la testa, dopo quello che abbiamo vissuto".

Voi conoscevate Juana?

"No, non l’avevamo mai vista. Sapevamo di lei dai racconti di Mirko. Ci parlava spesso del bimbo, sembrava molto legato a lui".

Come descriveva il suo rapporto con Juana?

"Avevamo la percezione che fosse una relazione turbolenta, tra alti e bassi ma credevamo fosse normale come accade tra giovani".

Molti l’hanno descritto come ossessionato da lei, in preda a una gelosia perenne e immotivata.

"In realtà Mirko è caratterialmente molto geloso e possessivo, lo è sempre stato. Abbiamo sempre tentato di insegnare il rispetto per le donne e lui stesso ha provato sulla pelle il dolore di perdere la madre in questo modo folle, ma nonostante questo…"

L’omicidio di sua madre, Alessia, l’aveva segnato molto. Ne parlava?

"L’omicidio l’aveva letteralmente sconvolto. I mesi di buio, il calvario della fuga di Jella, le ricerche che diventavano fumo come le nostre speranze. Spesso vagheggiava di andare in Tunisia per riportare Jella a casa e farlo finire in galera".

In cella ora però c’è Mirko.

"Si vede che era il suo destino, mi devasta non essere riuscita a impedirlo, ma dopo quello che ha fatto non ha giustificazioni".

Vuole dire qualcosa alla famiglia di Juana?

"Che mi dispiace da morire, perché so bene l’abisso che stanno vivendo familiari e amici di Juana. Sono molto credente e mi affido al Cielo. Prego per loro e chiedo il loro perdono, anche se non mi aspetto nulla proprio perché capisco la profonda sofferenza che ha travolto tutti noi".