Giovedì 18 Aprile 2024

La nave rigassificatrice a Piombino "Pronti a dire addio al gas russo"

Scongiurate le proteste, l’ingresso nel porto blindato è stato pianificato nella notte. La Golar Tundra produrrà cinque miliardi di metri cubi di gas all’anno, garantita l’autosufficienza

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Dopo 19 giorni di navigazione da Singapore, alle cinque della sera, la sagoma della nave Golar Tundra emerge dalla foschia a quattro miglia dal porto di Piombino. Con i suoi 293 metri di lunghezza e 55 di altezza, il rigassificatore galleggiante riesce a essere visibile anche da lontano. Ma l’ingresso in porto avviene solo alle 22.45 dopo la partenza dell’ultimo traghetto per l’Elba alle 22.30. Una precisa prescrizione di sicurezza per evitare qualsiasi interferenza con il traffico passeggeri. La manovra di attracco, alla banchina Est della darsena Nord, dura circa un’ora e mezza a una velocità di meno di due nodi, con la Golar Tundra accompagnata da quattro rimorchiatori della ditta Neri.

Porto blindato con un vasto spiegamento di forze di polizia e pattugliamento in mare con le motovedette della Guardia di Finanza e Guardia Costiera. Anche nel Mediterraneo, dall’uscita del canale di Suez, fino a Piombino, la nave di Snam, costata 350milioni di dollari, è stata scortata dalla Marina Militare nell’ambito della stessa operazione che protegge le infrastrutture energetiche strategiche come i gasdotti dal nord Africa verso la Sicilia. Un’operazione decisa dallo stato maggiore della Difesa.

A seguire le operazioni di attracco della nave al porto di Piombino, arriva in serata anche Eugenio Giani, il presidente della Regione Toscana e Commissario di Governo per il rigassificatore. "Quest’opera – spiega Giani sulla banchina del porto – ci rende indipendenti dal gasdotto che portava il gas dalla Russia, è un’opera che si rivela davvero importante. Tutta l’Italia dice grazie a Piombino e alla Toscana. Cinque miliardi di metri cubi di gas ci consentono di raggiungere livelli di autosufficienza che consentono alle famiglie di pensare a bollette meno care, alle famiglie di avere un approvvigionamento energetico sostenibile".

E ai comitati no gas (ieri mattina una cinquantina di persone ha inscenato una piccola protesta) che hanno messo in dubbio la sicurezza dell’impianto il governatore risponde: "Sono state prese tutte le misure di sicurezza, si sono pronunciati tutti gli enti che hanno fornito i loro contributi costruttivi a definire un piano operativo qualificato". E anche il ricorso al Tar presentato dal sindaco di Piombino, Francesco Ferrari, non preoccupa. "Mi cercherà lui – taglia corto Giani – comunque invito le autorità di Piombino a sedersi con me, con il ministro e le autorità del governo per poter indicare le opere complementari. Opere che abbiamo concordato a suo tempo col governo Draghi, ma sono convinto anche con questo governo, per poter ridurre il costo delle bollette, per fare le opere di bonifiche delle aree siderurgiche, per impianti di energie rinnovabili, per renderne più agevoli le strade per il porto, per il rilancio della siderurgia. Insomma, ora si deve entrare nella parte costruttiva con cui il Paese può ripagare Piombino per il suo contributo alla questione energetica. Il Tar infine non ha accolto la sospensiva, l’ha respinta. Io non mi occupo di fare l’avvocato, ma rispondo gli interessi generali della popolazione e il rigassificatore va in questa direzione".

Per entrare in funzione la Golar Tundra dovrà essere allacciata alla rete nazionale gas: sono stati già realizzati da Snam 8 chilometri e 800 metri di tubazione sotterranea, ma servono ancora dei lavori in banchina e alle centrali di controllo. Inoltre la nave dovrà essere sottoposta a una serie di collaudi tecnici per le ultime certificazioni. Snam, come previsto, conta di mettere in funzione il rigassificatore nel mese di maggio. E nel 2024 un impianto gemello sarà operativo a Ravenna.

Luca Filippi