Martedì 16 Aprile 2024

La mossa di Pechino Xi al telefono con Zelensky "Dialoghiamo per la pace" Ma Kiev voleva uccidere Putin

L’Ucraina nomina un nuovo ambasciatore, e la Cina manda un suo emissario governativo. Il quotidiano tedesco “Bild“: "Il drone caduto vicino a Mosca domenica puntava allo zar".

La mossa di Pechino  Xi al telefono con Zelensky  "Dialoghiamo per la pace"  Ma Kiev voleva uccidere Putin

La mossa di Pechino Xi al telefono con Zelensky "Dialoghiamo per la pace" Ma Kiev voleva uccidere Putin

di Marta

Ottaviani

La guerra continua a infuriare e sembra lontana dalla sua conclusione, ma una telefonata potrebbe cambiarne il corso. Come promesso, Kiev non si preclude nessuna strada e così ieri è arrivata la notizia di una lunga telefonata fra il presidente cinese, Xi Jinping, e il suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, la prima dall’inizio della guerra.

La conversazione è durata oltre un’ora ed era stata ampiamente annunciata da Pechino che, dopo la visita di Xi a Mosca, avvenuta a fine marzo, aveva detto che il colloquio con la controparte ucraina si sarebbe tenuto "al più presto possibile". Il numero uno cinese ci ha messo un po’ per riordinare le idee, ma alla fine sembra che con Kiev ci siano tutte le premesse per un’intesa forte e duratura, anche per espresso volere dell’Ucraina, che attendeva questo confronto da tempo.

Alla base di quella che potrebbe essere una nuova alleanza c’è il "rispetto reciproco di sovranità e integrità territoriale" e un "paternariato strategico" con il quale la Cina cerca di conquistare il suo posto al sole in quella che sarà la ricostruzione del Paese. Durante il colloquio telefonico, Xi ha voluto sottolineare come la Cina "si sia sempre schierata dalla parte della pace e la sua posizione principale sia quella di promuovere pace e colloqui". Non solo. Il presidente cinese ha tenuto a precisare che la Cina "non è né l’artefice, né una parte coinvolta nel conflitto in Ucraina".

Parole che arrivano dopo le notizie diffuse nelle ultime settimane, sulla presunta vendita di armi da parte di Pechino alla Russia e dopo che sull’imparzialità cinese è circolato più di un dubbio. Kiev, da parte sua, ha nominato l’ex ministro per le industrie strategiche, Pavlo Riabikin, ambasciatore a Pechino e a breve aprirà una sede diplomatica nella capitale cinese. Il presidente Zelensky ha definito la telefonata "lunga e significativa". Adesso bisogna vedere cosa farà la Cina sul piano operativo. A breve sarà inviato in Ucraina un "rappresentante speciale del governo", Li Hui, ex viceministro degli Esteri ed ex ambasciatore per 10 anni in Russia.

Di fatto, un emissario con un mandato ampio per discutere le relazioni fra le due nazioni nel dettaglio. Occorre ricordare che Pechino, anni fa, ha acquistato numerosi lotti di terra ucraini. Si tratta di appezzamenti particolarmente fertili, coltivati prevalentemente a grano. Quello di Pechino era stato un investimento lungimirante, proiettato sul lungo termine e per mettere il Paese al riparo da possibili crisi alimentari.

Lo scoppio della guerra ha scombussolato i piani e il conflitto ha avuto un impatto considerevole sull’economia del Dragone, messa già a dura prova dalla pandemia da Covid-19, che per diversi motivi in Cina ha fatto sentire i suoi effetti in maniera ancora più violente e duratura che in Occidente.

Sembrerebbe dunque che Pechino sia intenzionata a fare quadrare i conti, con soddisfazione da parte americana e disappunto da parte russa. Proprio ieri il quotidiano tedesco Bild ha rivelato che il drone che ha colpito il parco industriale di Rudnevo, vicino a Mosca, era destinato a Vladimir Putin, che doveva visitare proprio quella zona.

"Prendiamo atto della disponibilità cinese a compiere sforzi per i negoziati – ha scritto su Telegram la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zacharova – ma riteniamo le autorità ucraine e i loro curatori occidentali hanno già dimostrato la loro capacità di ostacolare le iniziative di pace".

Più conciliante la reazione americana. Il portavoce del Consiglio per la sicurezza americana, John Kirby, ha detto: "Non possiamo sapere se questa telefonata porterà a qualcosa. Sta all’Ucraina e Zelensky decidere se vogliono sedersi al tavolo dei negoziati per la pace".