Martedì 23 Aprile 2024

La mossa della Tunisia autoritaria "Najla sarà la prima araba premier"

Il presidente Saied affida l’incarico a Bouden, ingegnere esperta in catastrofi. La svolta rosa è una sorpresa per il Maghreb

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di Lorenzo Bianchi

Per la prima volta nella storia del mondo arabo il presidente tunisino Kais Saied ha nominato una donna alla guida del governo. Il nuovo gabinetto però non dovrà ottenere il sostegno del parlamento. Saied, un conservatore che ha teorizzato la reintroduzione della pena di morte per gli omosessuali e la loro esclusione dalla vita sociale, il 22 settembre ha rafforzato i poteri della Presidenza. La premier prescelta è Najla Bouden Romdhane. Ha 63 anni, come Saied, ed è nata a Kairouan, sede della moschea più antica del Maghreb e sito dell’Unesco.

La responsabile dell’esecutivo appena designata è un ingegnere. Insegna scienze geologiche ai suoi colleghi nella scuola nazionale della capitale tunisina. Ha una lunga esperienza nel valutare la vulnerabilità degli edifici in caso di terremoti e nel sensibilizzare la popolazione sulla gestione delle catastrofi. Al momento è anche la responsabile dell’attuazione del programma della Banca mondiale presso il Ministero dell’istruzione superiore e della ricerca scientifica. Dal 2006 al 2016 è stata la principale consulente dei sette titolari del portafoglio che si sono avvicendati in quel decennio. Dal 2011 al 2016 ha guidato l’unità di gestione degli obiettivi del ministero. In questo ambito ha istituito il primo programma di sostegno alla qualità (in sigla Paq), concepito per assistere progetti elaborati da imprenditori competitivi e propensi all’innovazione.

La competenza di Najla Romdhane le ha procurato anche l’incarico di Copresidente del Gruppo consultivo mondiale dell’Onu sulla scienza e sulla tecnologia. Un video dell’agenzia Reuters l’ha ripresa in abito blu scuro e mascherina nell’ufficio del Capo dello Stato. Dietro a Saied campeggia un grande arazzo che mostra il territorio del Paese in giallo su uno sfondo marrone. L’ufficio del presidente ha definito la scelta "un onore per la Tunisia e un omaggio alle donne tunisine". Saied ha già fissato quali saranno i compiti del suo governo. Dovrà "porre fine alla corruzione e al caos che si sono diffusi nelle istituzioni statali". Najla Bouden Romdhane su twitter ha confermato l’obiettivo e ha chiesto "a Dio di avere successo". Dalla rivoluzione dei gelsomini del 2011 è l’undicesimo premier. Il suo predecessore Hichem Mechichi è stato destituito il 25 luglio quando Saied ha chiuso il Parlamento per un mese e ha cancellato l’immunità dei parlamentari.

Il 20 settembre, ricorda il settimanale tunisino pubblicato a Parigi Jeune Afrique, il presidente ha sospeso l’attività dell’assemblea legislativa a tempo indeterminato. Sei giorni dopo si sono dimessi centotrentuno quadri di En Nahda (ndr, la Rinascita), il partito islamico moderato che detiene la maggioranza relativa in Parlamento con 54 deputati su 217. Non a caso ieri la cancelliera tedesca Angela Merkel in un colloquio telefonico con Saied ha ribadito quanto sia "essenziale" che il Paese ritorni a essere "una democrazia parlamentare".

L’ex funzionario dell’assemblea legislativa Cherif el Kadhi ipotizza che Najla Romdhane possa formare, anche in pochi giorni, un governo che sarà "formalmente approvato" con una semplice cerimonia di giuramento davanti al presidente Kais Saied. "Il Capo dello Stato – spiega El Kadhi – si oppone a molte parti della Costituzione del 2014 (ndr, che aveva contribuito a scrivere), vuole un nuovo regime ed è davvero disposto a cambiare il sistema politico, probabilmente ad ogni costo". Sfruttando la revoca dell’immunità parlamentare, giustificata invocando l’articolo 80 della Costituzione, Saied ha già ordinato l’arresto del deputato Yassine Ayari, 39 anni, indipendente eletto in una circoscrizione germanica, e di Maher Zid, un parlamentare della formazione islamica radicale Al Karama costituita nel 2019 in polemica con le scelte moderate di En Nadha.