Venerdì 19 Aprile 2024

Morte di Pantani, l'Antimafia riapre il caso: "Dubbi su indagini e squalifica al Giro"

Il presidente Morra svela l’esito dell’inchiesta della Commissione: "Violate le regole sui controlli prima della tappa di Madonna di Campiglio. Possibile che il test del sangue del Pirata sia stato manomesso"

Marco Pantani, in maglia gialla al Tour de France 1998 (Ans)

Marco Pantani, in maglia gialla al Tour de France 1998 (Ans)

L’Antimafia apre nuove strade e ipotesi sulla morte di Marco Pantani, oltre che sull’esclusione del campione dal Giro d’Italia del 1999. L’inchiesta della Commissione si è soffermata su alcune anomalie verificatesi nel corso delle indagini. "L’Autorità giudiziaria accolse immediatamente l’ipotesi dell’accidentalità del decesso, ricondotto all’autoassunzione di sostanze esogene, escludendo del tutto la possibile riferibilità dello stesso ad un’azione omicidiaria" ricorda il presidente uscente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra. Ma l’Antimafia ha svolto alcune audizioni che sembrano porre in discussione il quadro probatorio che condusse agli esiti giudiziari. Le dichiarazioni rese in Commissione dagli operatori sanitari che intervennero sul luogo del decesso di Pantani (morto il 14 febbraio 2004), racconta Morra, hanno escluso la presenza del ‘bolo di cocaina’ rinvenuto poi vicino il cadavere.

L’interrogativo su quanto e come le vicende del ’Pirata’ siano state influenzate, resta aperto anche per quanto riguarda il Giro d’Italia a Madonna di Campiglio, nel giugno del ’99. "Diverse e gravi" furono le violazioni alle regole stabilite affinché i controlli eseguiti sui corridori fossero genuini e il più possibile esenti dal rischio di alterazioni. Morra fa dunque il punto sulle "numerose anomalie" nella vicenda che portò all’esclusione dell’atleta Marco Pantani dal Giro d’Italia.

Morte Pantani, l'Antimafia: "Possibili altre ipotesi, scelte inquirenti discutibili"

Nello specifico, nell’effettuare i controlli sugli atleti, spiega Morra, non venne rispettato il Protocollo siglato dall’Uci con l’ospedale incaricato di eseguirli. Nell’apporre l’etichetta sulla provetta che conteneva il campione ematico di Marco Pantani non vennero seguite le regole imposte per garantirne l’anonimato, essendo presenti altri soggetti, diversi dall’ispettore dell’Uci.

"È stato inoltre accertato – puntualizza – che il prelievo di sangue sul campione di Cesenatico venne effettuato alle 7.46 e non alle ore 8.50, come invece indicato nel processo che egli dovette subire per ‘frode sportiva’".

"Contrariamente a quanto affermato in sede giudiziaria – si legge nella relazione dell’Antimafia – l’ipotesi della manomissione del campione ematico risulta compatibile con il dato temporale accertato dall’inchiesta della Commissione: collocando correttamente l’orario del prelievo a Marco Pantani alle ore 7.46, quindi più di un’ora prima rispetto a quanto sino ad oggi ritenuto, risulta possibile un intervento di manipolazione della provetta".

L’ipotesi, per Morra, è ancor più plausibile alla luce delle informazioni fornite da Renato Vallanzasca, che rivelano i forti interessi della camorra sull’evento sportivo, oggetto di scommesse clandestine, e l’intervento della stessa camorra per ribaltarne il risultato tramite l’esclusione di Marco Pantani, del quale era ormai pressoché certa la vittoria.