La missione del Vaticano Zuppi vola a Pechino: "Cerco la pace con fiducia"

Cardinale Zuppi parte per Pechino per portare avanti la missione di pace voluta da Papa Francesco. L'obiettivo è convincere la Cina a convincere Putin ad abbandonare le armi e a sostenere iniziative umanitarie per raggiungere una pace giusta.

La missione del Vaticano Zuppi vola a Pechino: "Cerco la pace con fiducia"
La missione del Vaticano Zuppi vola a Pechino: "Cerco la pace con fiducia"

di Massimo Selleri

BOLOGNA

Da oggi a venerdì il cardinale Matteo Zuppi sarà a Pechino. Nonostante la diffidenza dei più stretti collaboratori del presidente ucraino Volodymyr Zelensky prosegue la missione di pace voluta da papa Francesco e che ha nel presidente della Cei il suo esecutore. Il tema è sempre quello: far scoccare quella scintilla che possa accendere la fiamma della pace con il Santo Padre che ha dato un compito ben preciso all’arcivescovo di Bologna. Probabilmente in questo momento i vertici della Cina sono gli unici in grado di convincere il presidente russo Vladimir Putin ad abbandonare le armi e a imboccare la via della diplomazia evitando così che la guerra vada avanti e il numero delle vittime aumenti.

Non ci può essere un piano preciso per arrivare almeno ad una tregua se prima aggredito e aggressore non ritrovano la fiducia negli organismi internazionali e soprattutto nella capacità di mediazione dei loro alleati. Questa è la conclusione a cui sono arrivati in Vaticano dopo i primi tre viaggi del porporato romano ed è questo il tema costante degli incontri che Zuppi avrà a Pechino, a partire dai dialoghi con gli esponenti del governo cinese. "La preghiera ecumenica, interreligiosa, è un motivo ulteriore per cercare con fiducia il dono della pace. Quello che ci spinge è cercare di tessere la difficile tela della pace", sono le prime battute a caldo di Zuppi dopo l’ufficializzazione della sua partenza per la missione in Cina. "La visita costituisce un’ulteriore tappa si legge nel comunicato – della missione voluta dal Papa per sostenere iniziative umanitarie e la ricerca di percorsi che possano condurre ad una pace giusta". Papa Francesco ritiene così strategico il ruolo della Cina che anche durante la sua ultima visita in Mongolia aveva lanciato diversi segnali distensivi a Pechino, accettando pure la nomina del nuovo vescovo di Shanghai, sebbene fosse avvenuta in modo autonoma da parte del primo ministro Li Qiang.