Giovedì 18 Aprile 2024

La mega villa di Erdogan Spiaggia privata e 300 stanze

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di Loredana Del Ninno

Vacanze extralusso per Recep Tayyip Erdogan. Il 67enne presidente turco (nella foto) trascorrerà la pausa estiva in una reggia da 300 stanze – costata ai contribuenti oltre 60 milioni di euro – a Marmaris, sulla costa meridionale egea del Paese, l’esclusiva località turistica da cui riuscì a fuggire la notte del fallito golpe 5 anni fa. Completata nel 2019, la maestosa residenza, ribattezzata il ’Palazzo d’estate’, si estende su circa 90mila metri quadrati (pari a 130 campi da calcio) e vanta piscina, spiaggia privata e una pista per elicotteri.

Le foto della villa, postate sul sito personale da Sefik Birkiye, architetto autore del progetto, hanno fatto il giro del web e sono state riprese dal quotidiano di opposizione laica Soczu, suscitando forti reazioni nell’opinione pubblica. Reazioni dovute ai maxi-costi in un periodo di pesante svalutazione della lira turca e alle accuse di massiccia deforestazione dell’area (50mila gli alberi abbattuti) per l’ampliamento dell’edificio, sorto sulla zona che ospitava in precedenza l’abitazione estiva, assai più modesta, dell’ex presidente Turgut Ozal. Un lusso sfrenato che sembra strizzare l’occhio a alla dacia sul mar Nero del suo "amico" Vladimir Putin, svelata in quel caso dal dissidente Alexei Navalny.

Le attuali polemiche riecheggiano quelle del 2015 quando l’opposizione accusò Erdogan di avere utilizzato illegalmente la riserva verde della Foresta Ataturk, per allargare il già faraonico ’Palazzo bianco’, residenza ufficiale nella capitale Ankara. Una costruzione da due milioni di dollari, sempre progettata da Birkiye, con 1400 stanze su un’area di oltre 200mila metri, dotata di una moschea e di un centro culturale. Il ’Palazzo Bianco’ – in turco Ak Saray – vanta persino una stanza ovale, ispirata allo studio dei presidenti Usa alla Casa Bianca, che ospita l’ufficio di Erdogan.

Le attuali polemiche che infervorano la Turchia non si placano anche perché alcune fonti rivelano che nell’antica città di Ahlat, sulla costa nord-ovest, sarebbe in costruzione una terza monumentale residenza destinata al presidente turco e ai suoi familiari.

Il complesso di Marmaris è già stato usato per rinsaldare preziose alleanze geopolitiche. Tra quelle stanze dorate

Erdogan avrebbe ricevuto il presidente dell’Azerbaigian, Ilham Aliyev, con cui solo una ventina di giorni fa ha firmato nuovi accordi strategici di cooperazione economica e militare, e il premier albanese Edi Rama, leader politico cruciale per la penetrazione di Ankara nei Balcani.