Giovedì 18 Aprile 2024

La massacra a coltellate, poi brucia il corpo

Napoli, fermato uomo di 36 anni con problemi psichici. La vittima, 33enne e mamma, in passato aveva denunciato l’ex marito per violenze

Migration

di Nino Femiani

A lungo aveva lottato contro la violenza, facendo condannare l’ex marito per maltrattamenti. Ma Ylenia Lombardo, 33 anni, mamma di una bimba di 11, è di nuovo finita dentro quella maledizione, stritolata dal giogo della prepotenza. È stata aggredita nella camera da letto del suo "basso" a San Paolo Bel Sito (Napoli). Poi picchiata e accoltellata da un uomo, che ha tentato di bruciarla, forse quando era ancora in vita.

La belva – Andrea Napolitano, 36 anni, in cura al Centro di igiene mentale di Nola – è stata fermata poche ore dopo nel suo appartamento, i vestiti ancora macchiati del sangue di Ylenia. I pochi che la conoscevano la descrivono come una donna riservata, a tratti felice. Probabilmente perché proprio in queste ore avrebbe riabbracciato la figlia che vive con la nonna materna nel Viterbese. Un appuntamento cancellato da tre coltellate, dalle fiamme e dalla crudeltà di un uomo conosciuto pochi mesi prima. La morte risale a mercoledì pomeriggio. Intorno alle 18 alcuni ragazzi notano del fumo uscire dall’ingresso di una casa a piano terra.

Sfondano la porta e trovano il corpo di Ylenia in una pozza di sangue, carbonizzato dalla cintola in giù. I sanitari del 118 non possono che constatare il decesso della trentatreenne originaria di Pago del Vallo di Lauro, provincia di Avellino. Napolitano viene individuato grazie alle testimonianze di alcuni cittadini e alle telecamere di videosorveglianza della zona che riprendono l’uomo scappare in bicicletta, abituale suo mezzo di trasporto. Nella serata di mercoledì è sottoposto a fermo da parte della Procura di Nola. Ylenia era andata a vivere a San Paolo Belsito un anno fa, dopo aver denunciato l’ex marito per violenze domestiche. In quella terra non poteva più starci, perciò si era trasferita nel paesino nolano dove svolgeva lavori domestici e di badante.

Sui profili social, appare sensibile e distaccata, capace di riflessioni profonde. Dalle cose scritte si capisce che, dopo anni di turbolenza, desiderasse solo avere una vita tranquilla, magari con un pizzico di tenerezza. Non è un caso che faccia ricorso a una frase di Charles Bukovski, postata due giorni prima di essere uccisa: "Dentro ad un abbraccio puoi fare di tutto: sorridere e piangere, rinascere e morire. Oppure fermarti a tremarci dentro, come fosse l’ultimo". Diceva agli amici che lei non aveva "bisogno di una relazione perfetta, tutto quello di cui ho bisogno è che qualcuno voglia trascorrere del tempo con me". Forse così è nato il legame con Napolitano, un’esigenza di compagnia che le è stata fatale.