Venerdì 19 Aprile 2024

La mascherina resiste solo a scuola, ma è surreale

Davide

Rondoni

Ho da tempo idea che la scuola italiana sia, invece che un luogo di educazione alla realtà e al senso critico, un luogo imprigionato in una “surrealtà” grottesca e velenosa.

Non solo a causa delle tonnellate di burocrazia che mortifica il lavoro educativo degli insegnanti e non solo per metodi e ambienti che mortificano il talento dei nostri giovani e il loro diritto a una educazione al bello e al vero. Ma anche a causa di una sorta di estremismo sull’inutile.

L’idea si conferma a sentire il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi che, il giorno dopo che 105.000 giovani hanno affollato Campovolo con Ligabue, dopo gli 86.000 di Vasco, e le feste da scudetto e con ristoranti bar spiagge pieni di gente senza mascherina, impartisce una lezione di "rispetto" ma sarebbe più giusto chiamarlo "sospetto" ai bambini delle scuole.

Nel giorno in cui il Tar è chiamato a pronunciarsi sul quesito a proposito del surreale obbligo di mascherina agli esami di maturità e di terza media, il Ministro del Governo Sanitariocentrica, invita i bambini a non mollare il dispositivo.

Dice il Ministro che "l’Italia è strana, siamo sempre pronti a criticarci con ferocia anche se abbiamo affrontato come nessun altro il problema del contagio basandoci sulla reciproca responsabilità. E la mascherina è un atto di rispetto reciproco, si toglierà quando riterremo che il nostro vicino sia sicuro".

Mente sapendo di mentire? A parte il fatto che la autoincensata performance italiana ci mette non proprio tra i primi posti sui risultati di contrasto alla pandemia in termini di vittime, si può davvero istillare questa cultura del sospetto ai bambini ? Chiamano "responsabilità" l’invito al sospetto, mentre era compito di governanti dimostratisi irresponsabili mettere in atto pratiche migliori contro il virus. Dall’aerazione ai trasporti. Invece che educare alla realtà, intimorire. Come si chiama tale metodo educativo?