Giovedì 3 Ottobre 2024

La manager sportiva:: "Se c’è un piano serio bisogna crederci"

Lorenza Guerra Seragnoli, manager sportiva, sogna un'olimpiade a Bologna e Firenze nel 2040, vedendola come opportunità di investimento e internazionalizzazione per le città.

La manager sportiva:: "Se c’è un piano serio bisogna crederci"

Lorenza Guerra Seragnoli, 42 anni, guida Lgs SportLab, società di consulenza e formazione per gli sportivi, nata nel gennaio del 2010

"Bologna-Firenze 2040? Sarebbe qualcosa di meraviglioso". La bolognese Lorenza Guerra Seragnoli, manager e titolare della LGS SportLab, società di marketing e comunicazione sportiva, viene da una famiglia di imprenditori: è, infatti, figlia di Simonetta, presidente di Montenegro, e nipote di Isabella Seragnoli, numero uno del colosso del packaging Coesia.

Che cosa significherebbe per lei un’Olimpiade a Bologna e Firenze?

"Io vivo di sport, lavoro al fianco degli atleti e l’impegno è spesso finalizzato proprio alle Olimpiadi. Sono rientrata da poco da Parigi con un grande entusiasmo e so che i Giochi per una città possono essere qualcosa di molto importante. So anche, però, che va gestito bene il post-Olimpiadi, penso ad esempio al riutilizzo delle strutture costruite ad hoc. Per questo, sia dal punto di vista economico e dei costi, servono studi importanti. Ma, al netto di queste preoccupazioni, vorrei realizzare il sogno di un’Olimpiade nella mia città".

Bologna ne avrebbe le caratteristiche?

"Le strutture ora non sono all’altezza, ma si avrebbe una grande opportunità di investimento. Bologna, comunque, vive di tantissimo sport: basket, tennis, calcio, anche pallavolo".

Buona idea l’accoppiata con Firenze?

"Firenze è conosciuta a livello internazionale ed è collegata benissimo con Bologna con l’alta velocità. Ho visto che anche a Parigi alcune attività si facevano in località diverse".

Crede che oltre alla suggestione - affascinante - ci si possa impegnare davvero per portare a casa il risultato?

"Ho seguito i lavori per candidare Roma alle Olimpiadi 2024: fu un impegno pazzesco, quindi per Bologna-Firenze sarebbe lo stesso. Non ho le competenze per valutare nel dettaglio i costi e i benefici, oppure i limiti, ma forse - pensando a Bologna - un nodo potrebbero essere i trasporti".

Quali vantaggi vede, invece?

"Se, a differenza dei parigini che hanno lasciato la città per evitare i disagi, i Giochi diventassero parte del territorio, coinvolgendo davvero la città, le Olimpiadi potrebbero diventare veramente un volano per internazionalizzare Bologna".

Sulla sua società quanto potrebbe incidere un’Olimpiade?

"Io con mio marito, l’ex capitano della Fortitudo Stefano Mancinelli, abbiamo creato una polisportiva a Bologna in ottica olimpica, puntando su calcio, basket e padel. Iniziando allo sport i bambini fin da piccoli, chissà che nel 2040 non avremo qualche campione pronto...".

Il 2040 potrebbe essere la data giusta per realizzare il sogno olimpico?

"Credo sia una prospettiva con il giusto respiro. Crediamoci".

ros. carb.