La mamma Isis arrestata si è già pentita "Il sogno islamico? Non dovevo partire"

"È stato un grosso errore, lo Stato islamico in Siria non era il posto idilliaco che ci aspettavamo quando siamo partiti nel 2015, rispondendo al richiamo di al-Baghdadi, anzi volevamo tornare indietro". È quanto ha detto, in sostanza, nell’interrogatorio davanti al gip Manuela Cannavale, Alice Brignoli, moglie del deceduto militante dell’Isis Mohamed Koraichi, arrestata in Siria dal Ros con l’accusa di terrorismo internazionale e riportata in Italia assieme ai 4 figli. All’interrogatorio ha preso parte anche il capo del pool antiterrorismo milanese Alberto Nobili. Proclamandosi sempre di fede islamica, la donna ha sostenuto di non essere più "radicalizzata", pur ammettendo le responsabilità, e ha cercato di spiegare che i figli non sono stati addestrati. Come hanno ricostruito gli inquirenti, l’uomo, 8 anni più giovane, si radicalizza in moschea, mentre la moglie aderisce all’ortodossia islamica dopo la nascita del primogenito. Il proclama con cui il califfo Abu Bakr al-Baghdadi a metà 2014 annuncia la fondazione dello Stato islamico – ha ricostruito la donna – spinse i due coniugi a partire in auto per la Siria.