Mercoledì 24 Aprile 2024

La maledizione della serie tv: la star è sparita

Naya Rivera, attrice di ’Glee’, potrebbe essere morta annegata in un lago. Overdose e suicidi, la lunga scia di sangue del telefilm cult.

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di Barbara Berti

L’ultimo funesto episodio riguarda l’attrice americana Naya Rivera, 33 anni, diventata una star grazie al personaggio di Santana Lopez, la cheerleader del liceo di Glee: da mercoledì scorso è scomparsa. Secondo quanto riporta il New York Times, stava nuotando nelle acque del Lago Piru, nel sud della California, quando è sparita nel nulla, come ha raccontato il figlio di quattro anni Josey Hollis Dorsey, ritrovato da un barcaiolo, solo e impaurito, nella barca che l’attrice aveva noleggiato per un’escursione.

Nel telefilm attraverso la musica passava il riscatto di un gruppo di loser (perdenti) studenti emarginati dagli altri compagni. Ma è solo finzione, nella realtà quella colonna sonora è sinonimo di maledizione: la maledizione di Glee. Nel corso degli anni, la popolare e amata serie creata da Ryan Murphy nel 2009 è stata circondata da scandali inquietanti, morti tragiche, furibondi litigi sul set e altri fatti che – ironia della sorte – fanno da contraltare al lieto fine del telefilm. Adesso è la volta di Naya.

Su Twitter la Rivera aveva pubblicato una foto di lei e del figlio – avuto dall’ex marito Ryan Dorsey – con la scritta "Solo noi due". Ora sotto a quel post si moltiplicano i messaggi di speranza dei fan, mentre si fa sempre più probabile l’ipotesi di annegamento. Le autorità della Ventura County lo hanno definito "un tragico incidente": "Speriamo per il meglio, ma ci prepariamo al peggio", le parole dello vicesceriffo Chris Dyer. Ma quella che aleggia sugli interpreti del teen-drama musicale sembra proprio un’aura negativa.

Nel 2013 Cory Monteith, che interpretava il protagonista Finn Hudson, fidanzato della superstar della serie Lea Michele, è stato trovato morto in una camera d’albergo, stroncato da un’overdose all’età di 31 anni. Cinque anni dopo muore, probabilmente suicida, l’attore Mark Salling – nella serie Noah Puckerman, il ‘ragazzaccio’ del gruppo – che qualche settimana prima, si era dichiarato colpevole davanti alle accuse di possesso di materiale pedopornografico. Nel 2014, invece, sono emerse le accuse di violenza di Melissa Benoits (la Marley Rose del telefilm): l’attrice ha rivelato al mondo che il suo ex la picchiava, senza però fare nomi. In molti hanno creduto si trattasse di Blake Jenner che, manco a farlo apposta, era un suo collega nella serie (nel ruolo di Ryder Lynn). Più recenti, invece, le accuse mosse contro Lea Michele, l’egocentrica Rachel Berry del telefilm. Le accuse arrivano direttamente dai colleghi che l’hanno definita una vera e propria "tiranna" sul set.

Nella storia sfortunata di Glee si salva solo il ‘papà’ Ryan Murphy che, grazie alle vicende degli studenti ‘emarginati’, è diventato il ‘Re Mida’ delle produzioni tv americane: dall’antologica American Horror Story all’American Crime Story.