Giovedì 25 Aprile 2024

La maggioranza dei francesi non crede in Dio

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Giovanni

Serafini

a Francia sarà anche la figlia prediletta della Chiesa, ma direi anche che è una figlia infedele"… La boutade di papa Francesco, a colloquio nel 2015 con alcuni liceali francesi, s’indirizzava al presidente Hollande (premeva per la nomina in Vaticano del diplomatico cattolico e omosessuale Laurent Stefanini). Ma c’era anche l’avvilimento per il calo del sentimento religioso in Francia: un declino evidenziato ora da un sondaggio Ifop commissionato da una associazione di giornalisti. Il 51% degli intervistati dichiara di non credere in Dio (contro il 44% nel 2011 e il 36% nel 1947). Il 79% è rimasto indifferente all’incendio di Notre-Dame nel 2019. Quanto alla pandemia, non ha riavvicinato la gente alla Chiesa, semmai il contrario.

Da dove viene questa disaffezione? Prima di tutto dalla Rivoluzione del 1789 che ha saccheggiato le chiese e predicato la decristianizzazione del Paese. Poi dall’influenza dei Lumi, che hanno celebrato il trionfo della Ragione sulla Fede. Il 9 novembre 1905 la legge sulla separazione fra Stato e Chiesa ha sigillato il principio della Francia laica, ripreso da Macron con la legge sul separatismo. In Francia si inaugurano 30 moschee l’anno e scompaiono 50 chiese, demolite o vendute. Le sette (più di 500) sottraggono fedeli alla Chiesa, come i movimenti complottisti e No vax. "Quanti campanili ci saranno ancora domani nella douce France?", si chiede sconsolato Edouard de Lamaze, presidente dell’Osservatorio del patrimonio religioso…