Venerdì 19 Aprile 2024

La madre russa, l’amico ucraino. Alexander è l’Alfiere più giovane

Perugia, il bimbo di 10 anni ha accolto in classe il piccolo profugo aiutandolo a integrarsi. "Ora Sasha è tornato nel suo Paese, spero tanto di poterlo rivedere dopo la guerra"

Alexander Bani con Sasha

Alexander Bani con Sasha

Perugia, 5 febbraio 2023 - "Sono felicissimo per questo riconoscimento: io e Sasha siamo molto amici e tuttora ci sentiamo al telefono anche per giocare. Cosa penso della guerra? Non dovrebbe esistere. Io sogno un mondo di pace...". Non ha dubbi Alexander Bani, 10 anni, da ieri Alfiere della Repubblica italiana per la sua opera di "mediatore di pace". A nominarlo il Presidente Sergio Mattarella che ha visto in questo bambino un grande Alfiere capace di un gesto immenso. Alexander (papà italiano e mamma russa) è stato scelto proprio perché è diventato mediatore culturale, ma soprattutto un amico speciale per Sasha, coetaneo ucraino in fuga dal conflitto esploso nel suo paese, che è arrivato nella sua scuola a Città di Castello. Un legame tra i due intenso e immediato. Spontaneo. "Due germogli per la pace" dicono tutti.

Alexander è figlio dell’italiano Ulisse e della russa Elena Gusarova. Frequenta la primaria di La Tina nel Tifernate dove nel febbraio del 2022, come in tanti altri istituti italiani, sono arrivati alcuni bambini in fuga dalla guerra scoppiata in Ucraina. Tra quelli accolti nella Primaria di Alexander, Sasha, giunto in Italia con la mamma e il fratellino di due anni, fuggiti via dai bombardamenti di una città sotto l’assedio dei russi. Il padre era rimasto invece al fronte.

"Per Sasha l’inserimento nella classe Quarta B è stato deciso anche perché c’era Alexander – racconta il dirigente didattico Simone Casucci –, che, avendo la mamma russa, avrebbe potuto comunicare con lui facendolo sentire subito integrato. Di fatto è diventato un mediatore: è stato veramente in gamba se ne è preso cura; faceva da traduttore tra lui, le insegnanti e gli altri compagni di classe, permettendo al bambino ucraino di socializzare con tutti. Ci siamo resi conto che tra loro stava nascendo un rapporto speciale che si è poi trasformato in una bellissima amicizia".

Ora Sasha è tornato nel suo paese. È ripartito lo scorso giugno, alla fine dell’anno scolastico. Nella sua città la situazione era diventata più sicura. Ma il legame con Alexander resta solido. "Si sentono spessissimo – dice Ulisse Bani, papà di Alexander –. Riescono persino a giocare insieme attraverso il telefono".

È emozionato papà Ulisse, quell’attestato del Presidente della Repubblica lo ha trovato impreparato. "Non ce l’aspettavamo – spiega –. È stata una notizia incredibile, siamo orgogliosi e commossi. Per noi comunque – dice candidamente –, nostro figlio ha fatto una cosa normale, quello che era giusto fare…". Gli fa eco mamma Elena, russa ma ormai umbra d’adozione visto che risiede da anni a Città di Castello: "Sono orgogliosa di mio figlio. Questa è una giornata da ricordare così come sono da ricordare tutti i giorni che i due bambini hanno trascorso insieme fuori e dentro l’aula di scuola. Vederli così affiatati è stata una gioia".

"L’accoglienza così spontanea di Alexander ha permesso a Sasha di ritrovare in breve tempo quel senso di normalità che le difficoltà e i traumi conseguenti alla fuga dal suo Paese avevano compromesso": si legge nella motivazione diffusa dal Quirinale, che racconta una storia d’amicizia "perché le diversità non diventino mai barriere". E Sasha? Ha saputo di questo importante riconoscimento? "Ho provato a mandargli un messaggio – confida Alexander –, ma dopo alcune ore non lo aveva ancora visualizzato perché a volte nel suo Paese ci sono problemi di comunicazione. Non vedo l’ora di raccontarglielo – dice con un largo sorriso il piccolo grande Alfiere della Repubblica Italiana –, e spero tanto di rivederlo un giorno in un mondo senza più guerre…".