Mercoledì 24 Aprile 2024

Covid, la lotta al virus debutta in una serie tv. E Johnson avrà il volto di Branagh

Per la prima volta una fiction sulla gestione della pandemia. Sarà diretto da Winterbottom: focus sul caso inglese

Kenneth Branagh, 61 anni, attualmente in corsa per l’Oscar con Belfast

Kenneth Branagh, 61 anni, attualmente in corsa per l’Oscar con Belfast

Tre fuoriclasse: un mitico attore irlandese, un grande regista inglese, un geniale produttore italiano. E una fiction in cinque puntate che, potete scommetterci, farà discutere. Titolo originale: This Sceptred Isle (Quest’isola regale). Argomento: i due anni di Covid 19 nel Regno Unito. Protagonista principale: il primo ministro britannico Boris Johnson, 57 anni, conservatore, tre volte marito, sei volte papà con due mogli diverse, dal 24 luglio 2019 inquilino del numero 10 di Downing Street.

Sul teleschermo, Johnson avrà la voce e il volto di Sir Kenneth Charles Branagh, 61 anni, irlandese, allievo di Laurence Olivier (1907-1989), quest’anno candidato all’Oscar con il film autobiografico Belfast.

E attore così talentuoso da essere eccellente interprete tanto delle opere di William Shakespeare (1564-1616) a teatro quanto delle opere di Agatha Christie (1890-1976) al cinema (è il detective belga Henry Poirot in Assassinio sul Nilo, nelle sale in questi giorni come Belfast).

A dirigere Branagh sarà Michael Winterbottom, 61 anni, regista e sceneggiatore, tre volte candidato alla Palma d’oro al Festival di Cannes, vincitore dell’Orso d’argento a Berlino con The road to Guantanamo e famoso per Benvenuti a Sarajevo, film impreziosito con frammenti ripresi durante la guerra dei Balcani (1991-2001) nonché vivida memoria sulla fine della Jugoslavia. Winterbottom sarà anche produttore.

La sua Revolution Films, infatti, ha firmato un patto d’acciaio con Freemantle, colosso tv internazionale (X Factor, Got Talent, American Idol) che ha sede a Londra ma appartiene al gigante lussemburghese RTL Group, creato nel 2000 dai tedeschi di Bertelsmann, dal Groupe Bruxelles Lambert e dalla società britannica Pearson PLC.

E dietro tutto questo c’è un italiano, il romano Andrea Scrosati, 50 anni, Chief operating officer a capo delle attività europee di Freemantle. Scrosati era il numero due di Sky Italia, dove ha portato Il Trono di Spade e prodotto Gomorra e The Pope, fiction vendute in tutto il mondo.

Un geniaccio, insomma. Sempre fortemente radicato nel suo tempo in virtù di un passato a cavallo tra comunicazione e politica. È stato, infatti, portavoce di Leoluca Orlando ai tempi della Rete (1991-1999) e, poi, spin doctor di Giorgio Guazzaloca (1944-2017), storico sindaco non comunista di Bologna dal 1999 al 2004. Non stupisce, perciò, che abbia voluto affondare le mani nella realtà del Covid 19 creando la prima serie dedicata alla pandemia. E che, conscio delle difficoltà di un simile racconto, abbia scelto solo fuoriclasse. In Italia vedremo This Sceptred Isle in autunno su Sky Atlantic. Così come su Sky Atlantic vedemmo Chernobyl (2019), prodotta dagli americani di Hbo. La TV, quindi, come luogo in cui raccontare i grandi eventi mondiali. La TV e non più il cinema, giacché Hollywood arranca nel confronto con le grandi piattaforme come Netflix, Disney+ e Amazon Prime Video.

Sulle quali, il format seriale incontra il gusto dell’audience globale: lo certificano The Crown, Breaking Bad, La casa di carta e Squid Game. Certo, sarà curioso vedere l’impatto di This Sceptred Isle sul pubblico. Perché la ferita del Covid 19 è tutt’altro che rimarginata. E, dopo mesi, mesi e mesi di dolore, aggravati dalla guerra in Ucraina, forse c’è più voglia di svago che non di crude verità. Ma la serie andrà in onda intorno ad ottobre.

E, in questa nostra vita digitale, così come il tempo passa più in fretta anche la memoria si consuma più velocemente. Tanto che, nelle malinconiche sere d’autunno, uno sguardo all’indietro, a quei primi mesi incredibili pieni di paura e di errori, potrebbe risultare perfino consolatorio.