Giovedì 18 Aprile 2024

La linea rossa del Papa No alla cultura gender e alla maternità surrogata "L’aborto è una sconfitta"

Bergoglio, ospite del sovranista Orban a Budapest, fissa i paletti sui temi etici. Nel mirino le "colonizzazioni ideologiche che eliminano le differenze".

La linea rossa del Papa  No alla cultura gender  e alla maternità surrogata  "L’aborto è una sconfitta"

La linea rossa del Papa No alla cultura gender e alla maternità surrogata "L’aborto è una sconfitta"

ROMA

"C’è una via nefasta" che l’Europa deve evitare. Ed è quella "delle colonizzazioni ideologiche, che eliminano le differenze, come nel caso della cosiddetta cultura gender, o antepongono alla realtà della vita concetti riduttivi di libertà, ad esempio vantando come conquista un insensato diritto all’aborto, che è sempre una tragica sconfitta". Nella sovranista Ungheria papa Francesco parla alle autorità politiche e religiose con toni netti che per molti versi sono graditi al governo tradizionalista di Orban. "Che bello invece – dice Francesco – costruire un’Europa centrata sulla persona e sui popoli, dove vi siano politiche effettive per la natalità e la famiglia, perseguite con attenzione in questo Paese, dove nazioni diverse siano una famiglia in cui si custodiscono la crescita e la singolarità di ciascuno".

E su questo tema ieri il Papa ha anche inviato un messaggio al Congresso internazionale Woomb nel quale sottolinea che "oggi la separazione ideologica e pratica della relazione sessuale dalla sua potenzialità generativa ha determinato la ricerca di forme alternative per avere un figlio, che non passano più per i rapporti coniugali, ma si avvalgono di processi artificiali". Però, avverte, "se è bene aiutare e sostenere un legittimo desiderio di generare con le più avanzate conoscenze scientifiche e con tecnologie che curano e potenziano la fertilità, non lo è creare embrioni in provetta e poi sopprimerli, commerciare con i gameti e ricorrere alla pratica dell’utero in affitto".

Inevitabili, le polemiche con le femministe. "Le dichiarazioni del Papa – dice Maura Cossutta, presidente della Casa internazionale delle Donne – fanno parte di una cultura patriarcale che la Chiesa ha sempre sposato: è la madre di tutte le battaglie per le forze reazionarie che mettono al centro il controllo sociale sulle scelte delle donne".

Va detto che se sui temi etici il messaggio del Papa è stato gradito a Orban, molto meno il passo del suo discorso sulle migrazioni nel quale spera in "una Europa che non sia ostaggio delle parti diventando preda di populismi autoreferenziali" esortando a "lavorare a vie sicure e legali, meccanismi condivisi di fronte ad una sfida epocale che non si potrà arginare respingendo ma va accolta per preparare un futuro che se non sarà insieme, non sarà". L’opposto della linea Orban.

Alessandro Farruggia