La linea Meloni Governo, atto primo Mano tesa ai leader Ue e asse con Biden

Il premier: "A Bruxelles bisogna lavorare per ridurre le bollette". Scambio di messaggi con Zelensky e con la Casa Bianca. "Italia al fianco dell’Ucraina. Usa e Nato possono contare su di noi"

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di Alessandro Farruggia

Il ciclone Giorgia va, travolgendo le aspettative di chi credeva in una accoglienza fredda nelle cancellerie. Al contrario, è pragmatica e positiva. La neo premier scambia messaggi con il presidente Biden, con l’ucraino Volodymir Zelensky, il premier belga De Croo, quello libico Dbeibeh, l’israeliano Lapid. E naturalmente il presidente ungherese Orban, il polacco Mazowiecky, il conservatore ceco Fiala. Sente il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, il presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e il presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. Nelle sue telefonate ai vertici europei, in vista nella sua missione a Bruxelles, Meloni assicura impegno e collaborazione, ma mette sul piatto il tema più caldo. Dice loro che "dobbiamo assolutamente lavorare per un rapido intervento di riduzione dei prezzi dell’energia per famiglie ed imprese". Poi, discute dell’attuazione del Pnrr, delle politiche di coesione. Avvia un dialogo costruttivo. ll diavolo, come sempre, sarà nei dettagli, nelle scelte concrete. Per quello c’è tempo, ma la freddezza è per ora solo da Russia e Cina. E a Meloni va (molto) bene così.

Ma è un fatto che ad augurarle buon lavoro non sono solo sovranisti o destre. Lei fa del suo meglio. L’asse atlantico è ribadito con vigore, mentre l’europeismo è confermato (ma sarà declinato con accenti più vigorosi in difesa dell’interesse nazionale). Dal governo assicurano che "anche in Europa la narrazione di un esecutivo isolato sarà smentita dai fatti". Cruciale è il messaggio che le rivolge Biden e che fissa i quattro capisaldi della politica di Washington verso l’Italia di destra-centro. Il primo concetto enunciato da Biden è "continuare a promuovere il nostro sostegno all’Ucraina", il secondo "ritenere la Russia responsabile della aggressione a Kiev", il terzo "garantire il rispetto dei diritti umani e dei valori democratici" e l’ultimo "costruire una crescita economica sostenibile". Se questo sarà garantito, l’America non si intrometterà nella politica interna italiana e sarà lieta di lavorare "con un alleato vitale e un partner stretto". Mano tesa. "Siamo impazienti di continuare la nostra eccellente partnership con l’Italia", twitta a Meloni e Tajani il Segretario di stato americano Anthony Blinken. E Meloni replica a tono a Washington. "Ringrazio il presidente Biden per le sue congratulazioni. Stati Uniti e Italia sono uniti da una profonda amicizia e dalla partnership transatlantica. Non vedo l’ora di rafforzarli ulteriormente, battendoci insieme per la libertà e la sicurezza internazionale". Decisivo anche lo scambio di messaggi con Zelesnky. "Attendo di proseguire la cooperazione fruttuosa per garantire la pace e la prosperità" dice il presidente ucraiano. E lei replica netta: "L’Italia è e sarà sempre dalla parte del coraggioso popolo ucraino che lotta per la sua libertà e per una giusta pace. Non siete soli". Per gli ambienti atlantici che temevano le amicizie moscovite di Salvini e Berlusconi, questa è musica. E il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg twitta: "Non vedo l’ora di lavorare con lei".

La preoccupazione di garantire che l’Italia sta con Kiev è condivisa più di tutti dal ministro degli Esteri Tajani. Il suo primo atto è stato telefonare all’omologo ucraino Dmytro Kuleba per "confermare il forte e totale sostegno del governo italiano all’indipendenza e alla libertà dell’Ucraina". La frattura con la Russia di Putin è netta. Incassate a caldo le congratulazioni di Macron, che potrebbe vedere domani (per correttezza istituzione la decisione sarà presa dopo la visita al Quirinale del presidente francese, fissata appunto per domani, ma le diplomazie sono al lavoro), Meloni ha avuto il placet anche del cancelliere tedesco Scholz: "Continueremo la relazione molto buona con l’Italia". Agli amici di sempre, lei promette impegno per le battaglie comuni: "Grazie Viktor Orban. Pronta a collaborare per trovare soluzioni comuni ed efficaci alle sfide economiche, energetiche e di sicurezza che l’Europa sta affrontando". Anche più esplicita con il premier polacco: "Grazie per le tue parole affettuose. Difendere i nostri valori comuni, difendere la libertà e garantire la sicurezza ai nostri popoli". Ma la internazionale sovranista le va stretta. Da premier giocherà a tutto campo.