La lezione di Ippocrate è sempre valida

Matteo

Massi

Il medico in questione aveva fatto ricorso contro la sospensione dall’Ordine dei medici per non essere vaccinato. Chi ha, invece, citato indirettamente Ippocrate è Umberto Gnudi, primario facente funzioni del Pronto Soccorso di Pesaro. I Pronto Soccorso sono, di nuovo, presi d’assalto, perché aumentano i contagi che spesso sfociano in ricoveri, perché molti hanno preferito non vaccinarsi. E convinti, a proposito di pensiero unico, che il loro sia il solo (di pensiero) da imporre, vorrebbero raccontare a un medico che è ogni giorno sul campo, come li dovrebbe curare. Perché il vaccino – che ha avuto comunque una validazione scientifica – è il male assoluto. Il post che il dottor Gnudi ha scritto sulla propria bacheca Facebook è molto umano, perché questi medici, nel corso di una pandemia che ha colpito pesantemente tutto il mondo, soprattutto nella prima fase, si sono ritrovati senz’armi contro il virus e hanno visto morire le persone in ospedale.

Si dà il caso, però, che da un anno ci siano i vaccini e che quei vaccini siano riusciti a fornire una protezione contro il dilagare del virus. Però nei Pronto Soccorso accadono ancora scene come quelle descritte dal dottor Gnudi. E lui, come molti altri suoi colleghi, umani, stanno perdendo la pazienza: perché se gli ospedali si riempiono (e i numeri lo confermano) di non vaccinati (per loro scelta), si restringono le risorse e i posti per chi ha altre patologie (anche gravi) e il costo della pandemia rischia di diventare ben più ingente e tragico. Più che libertà di non vaccinarsi è puro egoismo, perché si guarda a se stessi e non agli altri. E così in quel post – che ha raccolto la solita pioggia di insulti No vax ma anche parecchia solidarietà – il primario di Pesaro si affida al senso di quel giuramento: "Vi curerò, perché è il mio mestiere, ma non vi parlerò".

Ippocrate ci continua a dare una lezione. Anche dopo migliaia di anni. E noi che pensavamo di essere (così) evoluti.