Mercoledì 24 Aprile 2024

La lezione ai giovani Il Papa sul sesso: "È un dono di Dio ma non va sminuito"

Bergoglio nel documentario Disney: la pornografia è come una droga "Chi caccia gli omosessuali dalle parrocchie è solo un infiltrato". E non fa sconti sugli abusi del clero: "Tolgo la prescrizione".

La lezione ai giovani  Il Papa sul sesso:  "È un dono di Dio  ma non va sminuito"

La lezione ai giovani Il Papa sul sesso: "È un dono di Dio ma non va sminuito"

di Giovanni Panettiere

A tu per tu con i giovani papa Francesco stigmatizza chi caccia i gay dalle parrocchie ("Sono degli infiltrati, questa è una delle corruzioni della Chiesa") e torna a sdoganare il sesso: "È una delle cose belle che Dio ha dato alla persona umana, esprimersi sessualmente è una ricchezza". Non sempre la cristianità, ammette, ha offerto una catechesi matura in materia, ma non per questo si possono approvare forme di uso improprio della sessualità, dalla pornografia alla masturbazione. È un Bergoglio a tutto campo sui temi caldi della fede per le nuove generazioni quello che risponde a un gruppo di ragazzi in un documentario di 83 minuti, dal titolo Amen, trasmesso ieri su Disney+.

Il lungometraggio è stato girato a giugno dello scorso anno in un edificio del quartiere Pigneto a Roma. Gli interlocutori del Papa sono ragazzi, fra i 20 e i 25 anni, di lingua spagnola, provenienti da diversi continenti, che gli sottopongono a turno una serie di vissuti e interrogativi, anche scomodi. A partire dall’esperienza di un giovane che confessa di vedere film porno. "Chi è dipendente dalla pornografia è come se fosse dipendente da una droga che lo mantiene a un livello che non lo lascia crescere", fa chiarezza Francesco senza venir meno al suo taglio pastorale, intriso di ascolto, misericordia e verità. Il tema della masturbazione conduce all’elogio della sessualità. "Il sesso è una delle cose belle che Dio ha dato alla persona umana – puntualizza il Papa, tenendosi lontano dalla definizione tranchant di ’atto malevole e sporco che non può essere senza peccato’ coniata da Sant’Agostino –. Esprimersi sessualmente è una ricchezza. Allora tutto ciò che sminuisce la reale espressione sessuale sminuisce anche te e impoverisce questa ricchezza in te".

Le parole di Francesco, nel solco della catechesi di Giovanni Paolo II, resa più immediata e meno sfumata, riecheggiano quelle da lui stesso pronunciate nel 2018 durante l’udienza ai giovani della diocesi francese di Grenoble-Vienne. In quell’occasione, però, Bergoglio, attingendo alla dottrina della Chiesa, si era soffermato anche sullo scopo generativo della sessualità.

Da leggersi come un ritorno – senza sconti, in questo caso – è anche l’affondo che riserva all’aborto. Resta "illecito" ed è come "assoldare un sicario perché elimini una vita umana per risolvere un problema", nonostante il Papa ribadisca la via della misericordia verso le donne che hanno scelto di non portare a termine la gravidanza. Dalla tutela della vita nascente a quella dell’infanzia, i giovani interlocutori non dimenticano lo scandalo degli abusi sui minori nella Chiesa. E Francesco, davanti alle telecamere, fa una promessa tutt’altro che scontata: "Mi impegno affinché questi casi di abuso sui minori non cadano in prescrizione. Se con gli anni cadono in prescrizione, io tolgo automaticamente tale prescrizione".