Giovedì 25 Aprile 2024

La ladra, i 67 alias e il tesoro. Ma non è mai finita in carcere

Ancona, confiscato un patrimonio da 260mila euro a una rom di 34 anni. Vent’anni di furti e condanne senza andare in cella: ora aspetta il decimo figlio

Sophia Loren nel film "Ieri, oggi, domani"

Sophia Loren nel film "Ieri, oggi, domani"

Ancona, 22 luglio 2021 - Aveva compiuto il primo furto all’età di 14 anni. La donna, una bosniaca di etnia rom residente a Verona ma domiciliata a Falconara, di anni oggi ne ha 34 e in questi 20 anni di "carriera" criminale fatta di soli reati contro il patrimonio, dunque furti e furtarelli vari, è riuscita però ad accumulare un patrimonio complessivo pari a 260mila euro, senza mai fare un giorno di carcere nonostante risultasse gravata da un ordine di esecuzione della pena, emesso dalla Procura anconetana per una condanna complessiva di 15 anni e 8 mesi di reclusione.

Rispolverato infatti il copione del film "Ieri, oggi, domani", la 34enne per aggirare la legge ha vestito i panni di Sophia Loren nel ruolo di Adelina, la contrabbandiera di sigarette mai finita in galera perché sempre trovata in dolce attesa ogni volta che arrivavano per arrestarla. È questo infatti l’escamotage utilizzato dalla donna per non andare nella casa circondariale di Villa Fastiggi. I suoi 9 figli, di volta in volta le hanno permesso quindi di rimanere sempre a piede libero. Il suo patrimonio però è stato recentemente confiscato dagli uomini del Gico del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Ancona. Le Fiamme gialle, grazie all’operazione denominata "Alias", hanno infatti dato esecuzione a una misura di prevenzione a carattere patrimoniale disposta dal tribunale dorico, ai sensi del Testo Unico Antimafia confiscandole un camper, un lussuoso appartamento a Falconara, una Porsche Panamera oltre a somme presenti su conti correnti e depositi, quindi due terreni di cui uno edificabile a Falconara e l’altro agricolo a Civitanova Marche.

Le indagini svolte dalla Finanza hanno permesso di dimostrare che i reati contestati alla 34enne erano stati commessi senza soluzione di continuità, ma in un arco di tempo di circa 20 anni "durante i quali inoltre – ha spiegato il comandante del Gico, Pierfrancesco Bertini – aveva fornito 67 alias differenti in modo tale da rendere difficile ogni volta la sua esatta identificazione". Le indagini, coordinate dalla Procura, si sono svolte in maniera meticolosa per ricostruire non solo il profilo criminale della donna ma pure la circostanza per cui i beni che erano tutti riconducibili a lei, spesso anche intestati ad altre persone, non trovassero alcuna giustificazione una volta confrontata la sua dichiarazione dei redditi, decisamente esigua.

È a questo punto che, ricostruito tutto il suo patrimonio e i vari reati commessi e per i quali era stata accusata, si è provveduto alla confisca ma non all’arresto. L’esecuzione della misura di prevenzione disposta dal tribunale, rappresenta il risultato del costante impegno della Guardia di Finanza finalizzato all’aggressione, attraverso lo strumento delle misure di prevenzione previste dal codice antimafia, dei patrimoni illecitamente accumulati da "soggetti socialmente pericolosi" che vivono di traffici delittuosi o traggono il proprio reddito dai proventi dell’attività criminale. A tal proposito, accertamenti sono in corso per verificare se la donna nel frattempo stia usufruendo o meno del reddito di cittadinanza. Intanto, la 34enne continua a rimanere però a piede libero perché sembra sia nuovamente incinta e in attesa del decimo figlio.