Venerdì 19 Aprile 2024

Ilicic, guerra e Covid: i demoni sono tornati

Crisi interiore come dopo il lockdown, il bomber dell’Atalanta (cresciuto sotto le bombe) non riesce a giocare. Il mister: la testa è una giungla

Josip Ilicic, 33 anni, attaccante sloveno che gioca nell’Atalanta dal 2017

Josip Ilicic, 33 anni, attaccante sloveno che gioca nell’Atalanta dal 2017

Bergamo, 24 gennaio 2022 - Sotto la maglietta del campione c’è un ragazzo fragile, con le sue paure, i suoi demoni nascosti, acquattati anche per anni, pronti a emergere all’improvviso. Un nuovo blackout ha spento la luce di Josip Ilicic. Il fuoriclasse sloveno dell’Atalanta, 34 anni tra pochi giorni, da un paio di settimane è stato risucchiato da un buco nero che lo sta bloccando. Come calciatore. E come uomo dalla storia particolare. Un bimbo cresciuto sotto le bombe e i rastrellamenti etnici della guerra in Bosnia, che lo hanno privato del padre quando aveva un anno. La sua famiglia, croata nell’enclave serba della bosniaca Prijidor, costretta a fuggire in Slovenia. Per provare a raccontare, e comprendere, la complessa vicenda di Ilicic bisogna partire da questo tragico inizio per un bimbo profugo, che scoprirà di avere un talento immenso nei piedi.

Quelli con la sua classe nel calcio dell’ultimo decennio sono stati pochi. A frenarlo la discontinuità. Dall’estate 2020 si è compreso il perché. Per i suoi demoni, per anni rimasti ingabbiati nella sua testa, emergendo a intermittenza, prima di sprigionarsi dopo un altro evento terrificante: la pandemia Covid che ha travolto Bergamo, falcidiando 6mila vite in tre settimane da incubo. Notti insonni con le sirene delle ambulanze a squarciare il buio, le lugubri carovane dei mezzi militari che sfilano nelle strade deserte, trasportando le bare. Quelle sirene, quelle bare, riportano l’uomo adulto Ilicic, il campione, il padre di due bimbe, indietro nel tempo, alle sirene della Bosnia, alle bombe, ai suoi spettri. Inghiottendolo nel buco nero: dopo il lockdown Ilicic riappare dimagrito, svogliato, assente. Gioca qualche partita, poi sparisce e fugge in Slovenia. È ad un passo dal ritiro a soli 32 anni. L’Atalanta conosce la sua storia e i suoi demoni. Lo aspetta, lo incoraggia, lo sostiene. Dopo due mesi l’airone torna a Bergamo e trova una proposta di rinnovo contrattuale. Un anno e mezzo a provarci, poi con l’inizio del 2022 un altro blackout.

Da due settimane Ilicic è di nuovo fermo. L’Atalanta lo aspetterà, come ha spiegato Gian Piero Gasperini, che lo allena da sei anni: "Gli saremo sempre vicini: la testa umana è una giungla. La sua questione personale è molto delicata, sono situazioni che vanno al di là del calcio. Se lo aspettiamo? Come persona tutta la vita, come calciatore è qualcosa di imprevedibile. Non lo sanno i medici e gli psicologi, di sicuro non lo so io". Il popolo atalantino sui social lo sta inondando di affetto: migliaia di post con le sue immagini e la scritta ‘Mola mia’, non mollare, diventata dopo la pandemia un motto per tutti.