Giovedì 18 Aprile 2024

La galassia delle cellule eversive Volantini e assalti, ecco chi sono

Il report degli 007: la ’Federazione anarchica informale’ guida le altre sigle. I legami coi gruppi spagnoli e greci

ROMA

La Fai (Federazione anarchica Informale-Fronte rivoluzionario internazionale), nata nel 2003 con una campagna dinamitarda contro varie istituzione Ue, condivide le sue iniziali con la Federazione anarchica italiana, organizzazione nata nel 1945, ma è una cosa ben diversa. La prima ammette azioni violente come l’invio di pacchi bomba, i danneggiamenti o gli attentati incendiari fino a un reato di sangue come la gambizzazione dell’ex ad di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi. La seconda, no.

Non a caso nel 2003, appena una settimana dopo la prima apparizione della sigla, la commissione di corrispondenza della Federazione anarchica italiana prese le distanze con un comunicato molto netto, dicendo di non essere un’organizzazione informale ma collegiale e affermando "la propria condanna di bombe, pacchi bomba e ordigni, che possono colpire indiscriminatamente, e comunque paiono più che altro funzionali alle logiche della provocazione e della criminalizzazione mediatica del dissenso". In Italia si contano 12 sigle riconducibili alla Federazione anarchica informale, e a questi vanno aggiunti vari microgruppi "di affinità".

La Federazione anarchica informale ha almeno dal 2009, e più stabilmente dal 2011, una alleanza con gli anarchici spagnoli e greci, in particolare con quelli del gruppo chiamato ’Cospirazione delle cellule di fuoco’, con i quali, si dice in un documento del 2011 teorizzare una rete di "nuclei, movimenti e singoli compagni che in maniera diffusa e orizzontale, uniti da un solido e chiaro patto di mutuo appoggio, muovono guerra in maniera caotica e distruttiva all’esistente".

Da sempre gli anarchici sono nel mirino di forze di polizia e servizi segreti. "L’azione di intelligence – osserva l’ultima relazione dei servizi al Parlamento – ha continuato a evidenziare, nello scenario eversivo interno, la particolare pericolosità delle componenti anarco-insurrezionaliste. Si è, infatti, nuovamente rilevata la propensione di tali realtà a mobilitarsi su un ’doppio livello’, che prevede un attivismo tanto di caratura ’movimentista’ inteso a infiltrare le manifestazioni per promuovere più veementi pratiche di protesta, quanto di più marcata valenza terroristica con il compimento della tipica ’azione diretta distruttiva’ contro diversi target, correlati ad altrettante varie campagne di lotta". Azioni tese alla distruzione dello Stato e del capitale. "La lettura anarchica del periodo emergenziale – proseguono i servizi – si è protesa a conferire rinnovata visibilità alle tematiche proprie dell’area, specie la lotta alla ’repressione’ e l’opposizione al progresso tecnologico, segnatamente agli sviluppi della rete 5G e dei sistemi di videosorveglianza, l’antimilitarismo e l’opposizione alle ’grandi opere’". "I collegamenti internazionali dell’anarco-insurrezionalismo – si osserva – hanno continuato a trovare, soprattutto sul web, luogo privilegiato di approfondimento tematico e operativo, nonché di condivisione di campagne di lotta che, a loro volta, hanno dato spunto ad attivazioni pure in altri Paesi europei, specie in Francia, Spagna e Grecia, e dell’America latina". L’azione ad Atene contro la diplomatica Susanna Schlein è lì a dimostrarlo.

Alessandro Farruggia