La furia cieca di chi uccide per nulla

Davide

Rondoni

Vite spezzate, e altre rovinate per sempre, perché dei violenti gesti d’ira, come un mostro da fondali marini, sono risaliti ed emersi per cose di poco conto, per futili motivi appunto.

Ma tali mostri erano là, nutriti da chissà che orrori, da che consuetudini banali o violente. E sono bastati futili motivi a farli emergere, violentissimi, implacabili. Questo è terribile. Una piccola miccia può far scattare un incendio violento se si sono accumulate scorte di materia incendiaria, di rabbia, di frustrazione, di animo rapinoso.

Se l’accumulo di materia violenta, per quanto segretamente, procede per anni, allora basta un futile motivo per scatenarla. Il che fa capire quanto siano velati certi occhi ormai dalla idiozia, dalla rapacità accumulata. Occhi come di fantasmi, di sonnambuli.

Da Milano a Barletta una corrente di violenza percorre l’Italia. Non grandi rapine, non grandi attentati, ma ferocia spicciola, ferocia da due soldi. Quella peggiore, se così si può dire, perché nemmeno ammantata da una parvenza di grandezza dell’impresa. Nessun impresa, anzi, misere cose, miseri bottini, misere e ancor più terrificanti inutili dolori. Perché i due a Milano, vedendo che la povera signora non aveva quasi nulla, non si sono fermati? Perché i due avventori non si sono fermati davanti a un rifiuto di pagare da bere ?

Una domanda che forse li tormenterà, svanite le nebbie dell’ira, e tormenterà parenti e amici delle vittime. Il motivo è uno solo: la violenza è sempre cieca, non vede. E a stare a lungo nelle tenebre si diventa ciechi, violenti.

C’è una sola alternativa alla violenza: la luce. Quella che illumina i cuori e le civiltà. Ma chi ne parla?

Al massimo si parla di polizia. Come se bastasse a salvarci.