Mercoledì 24 Aprile 2024

La Francia senza pace Ferito un prete ortodosso

Choc a Lione, colpi di fucile contro il sacerdote. Preso un sospettato in fuga. Nizza, in cella un quarto uomo. Macron: le vignette non giustificano la violenza

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di Giovanni Serafini

Francia senza pace. Mentre è ancora forte lo choc per le tre vittime sgozzate in chiesa a Nizza, la cronaca registra un altro episodio sanguinoso di cui non si conoscono ancora i contorni ma che potrebbe aggravare ulteriormente una situazione già molto tesa. Un sacerdote ortodosso di nazionalità greca è stato gravemente ferito ieri pomeriggio a Lione all’uscita dalla chiesa: erano le 17 quando uno sconosciuto gli ha puntato contro un fucile a canne mozze e ha sparato colpendolo all’addome. Si chiama Nicolas K., ha 52 anni, è sposato con 3 figli.

Ai soccorritori ha detto di non conoscere l’aggressore, che è riuscito a scappare. ln serata il procuratore Nicolas Jacquet ha annunciato il fermo di un sospetto. Si ignora se esista un legame col terrorismo; secondo indiscrezioni raccolte dal ’Figaro’ il prete ortodosso di Lione aveva avuto recentemente un diverbio con un laico, che lo aveva aggredito. La Procura di Lione, che resta in contatto stretto con la sezione antiterrorismo, ha aperto un procedimento per tentato omicidio. Resta il fatto che il ministero degli Interni ha aperto una cellula di crisi e che il primo ministro Jean Castex è rientrato precipitosamente a Parigi da Saint-Etienne du Rouvray in Normandia, dove era andato a rendere omaggio a padre Jacques Hamel, il parroco sgozzato in chiesa da due jihadisti nel luglio 2016.

Sono 4 al momento le persone in stato di fermo nel quadro dell’inchiesta sulla strage di Nizza: un tunisino di 29 anni sospettato di avere legami con il killer Brahim Issaoui è stato arrestato ieri a Grasse, in Provenza. Gli altri tre sono un uomo di 47 anni che le telecamere avevano filmato accanto a Brahim il giorno prima dell’aggressione e due tunisini che lavorano in un kebab frequentato dal terrorista. A Tunisi è stato invece arrestato Walid Saidi, l’uomo che in un video aveva rivendicato l’attentato di Nizza a nome dell’organizzazione Ansar al-Mahdi (inesistente secondo la polizia tunisina). Per quanto riguarda il soggiorno in Italia di Issaoui, gli investigatori hanno scoperto grazie ai tabulati telefonici che il killer è stato ospitato per diversi giorni ad Alcamo, in provincia di Trapani, da un amico tunisino. Quest’ultimo ha dichiarato di aver solo cercato di aiutare il suo connazionale a trovare un lavoro.

Oggi alle 18 nella basilica di Notre-Dame sarà celebrata dal vescovo di Nizza, alla presenza di tutti i sacerdoti della città, una messa in suffragio delle tre vittime, il sacrestano e due donne, massacrate barbaramente in quella stessa chiesa giovedì scorso. Emmanuel Macron, che all’indomani dell’attentato ha telefonato a papa Francesco per esprimergli cordoglio per i cattolici così duramente colpiti, ha rilasciato ieri una lunga intervista all’emittente araba al-Jazeera. "Capisco che si possa essere choccati per le vignette, ma io non accetterò mai che questo possa giustificare la violenza", ha detto il presidente francese. "Le mie dichiarazioni a proposito delle vignette su Maometto pubblicate da Charlie Hebdo sono state manipolate: si è lasciato credere che le caricature fossero opera del governo francese, mentre provengono da giornali liberi e indipendenti, non affiliati al governo", ha aggiunto.