La Francia alla guerra delle pensioni

Giovanni

Serafini

Questa volta gli intellettuali francesi hanno raccolto la sfida del filosofo Julien Benda: "Il vostro compito è custodire e difendere i valori al servizio di concetti universali come la ragione, la verità e la giustizia", scrisse quasi un secolo fa ("Il tradimento dei chierici", 1927). Eccoli dunque scendere in campo per combattere la riforma delle pensioni voluta da Emmanuel Macron: un progetto - affermano - "terribilmente arcaico, che non rispetta i principi dell’uguaglianza e delle libertà individuali". Un centinaio di artisti e intellettuali, fra cui il premio Nobel di letteratura Annie Ernaux e l’economista Thomas Piketty, hanno firmato sul settimanale "Politis" una tribuna al vetriolo contro il disegno di legge governativo che porta l’età della pensione dagli attuali 62 anni a 64. Per la stragrande maggioranza dei paesi europei, in cui si va in pensione a 65 anni e oltre, questa protesta è poco comprensibile: soprattutto in un momento di crisi economica e sociale, con una guerra alle porte dell’Europa e la minaccia del covid ancora presente. Ma la Francia, il paese che ha inventato le 35 ore, ragiona in modo diverso, seguendo dialettiche che affondano le radici in un passato illuminista e giacobino a un tempo. La prova: il 67 per cento di francesi approvano il conflitto scatenato contro Macron dai sindacati, nonostante lo spettro di un "giovedì da galera" e i disagi per tutti annunciati per oggi, che rischia inoltre di riportare in scena i "casseurs" e i gilet gialli. "Questa riforma - insiste Annie Ernaux - colpirebbe chi esercita un mestiere logorante. E toglierebbe a tutti le chances di profittare di una vecchiaia serena e il diritto d’immaginare un futuro anche dopo i 60 anni". È il trionfo dell’Utopia che diventa Ragione, del mito che perpetua i temi della Rivoluzione (liberté, égalité, fraternité), della "grandeur" che non vuole morire: "siamo francesi, siamo unici, dobbiamo cercare la verità per trasformare la società ed essere felici", diceva Voltaire…