
Un momento della consegna a Bologna della Turrita d’argento a Fulvio De Nigris e Maria Vaccari
Pandolfi
Fare del bene, partendo dal male. Non c’è dubbio che perdere un figlio di appena 15 anni rappresenti il Male, assoluto: Maria (Vaccari) e Fulvio (De Nigris) hanno vissuto questa tragedia sulla loro pelle, dentro il loro cuore, quasi 30 anni fa, nel 1998. Luca De Nigris, due giorni dopo la Befana, non si è più svegliato. Dolore, disperazione. Ma Maria e Fulvio hanno trovato la forza di trasformare il Male in Bene, la disperazione in speranza.
Sì, avete letto bene: speranza. Dal sacrificio di Luca è nato a Bologna la Casa dei Risvegli, una struttura ospedaliera che ha ospitato in oltre vent’anni di vita più di 500 pazienti in coma o in stato di minima coscienza e che rappresenta una autentica cattedrale della speranza. È uno straordinario cocktail di scienza, coscienza e amore.
Lì dentro ogni vita è preziosa, mai inutile e mezzo mondo ce la invidia. Tutto ciò per Luca, nel nome di Luca. Grazie a Luca, osiamo scrivere. E ieri Matteo Lepore, sindaco di Bologna, rispondendo anche a una sollecitazione del nostro giornale, ha consegnato a Maria Vaccari e a Fulvio De Nigris la Turrita d’argento, una delle massime onorificenze cittadine. Bello, giusto: una storia così serve, può servire, anche a ognuno di noi, perché ci insegna che dopo il buio si può sempre – sempre! – riaccendere la luce.