Martedì 23 Aprile 2024

La Forgia, le carezze della famiglia. E il lungo addio agli amici di sempre

"La mente ironica e brillante di Antonio non c’è più". La moglie e i figli hanno approvato la sua scelta

Nata nel 1953, Maria Chiara Risoldi è la moglie di Antonio La Forgia, 78 anni

Nata nel 1953, Maria Chiara Risoldi è la moglie di Antonio La Forgia, 78 anni

"Tu lassù non sedurre troppe signore". "Quando sarà il momento ti verrò a prendere". Quell’ultimo quarto d’ora è stato solo per loro. Antonio La Forgia, 78 anni e Maria Chiara Risoldi, 69, sono sposati da 33 anni e hanno voluto congedarsi con la grande bellezza con la quale hanno vissuto insieme, prima che per Antonio arrivasse la sedazione palliativa profonda continua. Una scelta effettuata da La Forgia dopo essere stato aggredito da un tumore metastatico che aveva raggiunto il midollo, causando una paraplegia e un dolore tale che nemmeno la terapia antalgica riusciva a controllare. Il politico, già presidente della Regione Emilia-Romagna, due volte deputato, prima dell’Ulivo poi del Pd, circa la decisione che intendeva prendere si era confrontato con la sua famiglia dalla quale aveva ricevuto sostegno e solidarietà e aveva così deciso di avvalersi della legge 2192017 rifiutando e sospendendo qualsiasi terapia, incluse quelle salvavita.

"La mente ironica e brillante di Antonio non c’è più. In una stanza della casa c’è un letto ospedaliero, a fianco le sedie. La famiglia allargata si alterna a fargli compagnia – racconta la moglie attraverso i social –. Ci sente? Soffre? Il viso rilassato fa pensare di no. Intanto si fa colazione, si pranza, si cena, ci si alterna a dargli carezze. Quel congedo sereno, amorevole, perfino allegro adesso per i familiari assume le sembianze di una inutile tortura". Lunedì sera, prima che iniziasse la sedazione, La Forgia aveva voluto salutare gli amici più cari, una decina che erano arrivati nella sua abitazione, in centro. Aveva parlato a tutti loro, di tante cose, ricordando episodi, con l’acutezza che lo ha sempre contraddistinto. E ha voluto affidare a ognuno un pensiero, che fosse un libro o un oggetto che gli è appartenuto, e che è all’interno dell’abitazione, ma che questi cari amici potranno prendere quando lui avrà abbandonato la dimensione terrena. Un dolore sordo ha avvolto compagni, colleghi, amici con i quali La Forgia ha condiviso tante cose, dalla politica, alla cultura: da Romano Prodi, a Mauro Felicori, a Sergio Sabattini e tanti altri che non riescono a dire nemmeno una parola in questo momento: solo un enorme, gigantesco strazio che assorbe tutto. Quando il suo tempo finirà non ci saranno né camera ardente e nemmeno il funerale, il suo corpo sarà cremato e solo allora ci sarà un saluto pubblico. Vicino al suo letto, per una carezza, un bacio, si alternano la moglie, i due figli Mauro e Francesca, altri familiari stretti e qualche intimo amico.

La scelta effettuata da Antonio La Forgia ripropone il tema del fine vita. "Fabio Ridolfi di 46 anni, da 18 anni immobilizzato in un letto, e Antonio La Forgia di 78, malato di tumore, hanno cominciato la sedazione profonda, hanno cioè deciso di morire – sottolinea la presidente della commissione Sanità del Senato, Annamaria Parente di Iv –. Queste due vicende ci devono stimolare come parlamentari e rappresentanti delle istituzioni a portare a termine nel più breve tempo possibile l’iter della legge sul fine vita, già passata alla Camera e ora in discussione in commissione al Senato". Sulla stessa lunghezza d’onda Andrea De Maria, deputato Pd: "Un pensiero per Antonio, amico e compagno nella politica e nella vita e l’impegno a portare a termine l’iter parlamentare della legge sul fine vita".