Giovedì 25 Aprile 2024

La fine di Saman Il pm: il corpo è integro "Aveva ancora i vestiti del giorno in cui sparì"

I periti guidati dalla regina dei cold case Cattaneo al lavoro sul Dna. La Procura cerca eventuali complici dell’occultamento del cadavere. Il padre della 18enne sarà davanti al giudice il 6 dicembre, a Islamabad

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di Daniele Petrone

Ciò che resta del corpo di Saman sono una catenina alla caviglia e i suoi vestiti. Gli stessi che indossava – come mostrano anche i suoi ultimi passi di vita, ripresi dalle telecamere fuori casa, quella maledetta notte del 30 aprile 2021 – quando venne accompagnata verso l’oblio dai suoi stessi genitori. Quel paio di jeans e una felpa scura, segni di una libertà che rivendicava. Scontata per una qualsiasi ragazza di 18 anni, ma non per lei. Quei simboli – per la sua famiglia pakistana "troppo occidentali" – non si sono dissolti, resistendo alla barbarie di chi l’ha uccisa nel nome di un delitto d’onore. Quasi volessero simboleggiare una speranza di riscatto dopo la morte, affinché l’assurdo sacrificio di Saman non resti privo di significato. Un messaggio che affiora nel lugubre casolare diroccato di Novellara, nella nebbiosa Bassa Reggiana.

Qui, a meno di mille passi dall’abitazione dove viveva con la famiglia, è stato trovato undici giorni fa il cadavere che si pensa appartenere proprio alla giovane, seppellito in una buca scavata fino a quasi due metri di profondità, ricoperta di macerie del rudere pericolante. A parte gli arti, piedi e mani diventati scheletro, ma con quella catenina stoica, simbolo di resilienza, "il corpo era sostanzialmente integro, ben conservato. E indossava gli stessi abiti al momento dell’interramento", come ha spiegato ieri il procuratore capo di Reggio Emilia, Gaetano Calogero Paci all’indomani dell’esumazione della salma, portata nella serata di domenica al Labanof, il laboratorio di medicina legale dell’Università di Milano, dove i super periti Cristina Cattaneo e Dominic Salsarola – incaricati dalla Corte d’Assise – hanno già iniziato i primi esami strumentali e oggi proseguiranno con un’analisi esterna sulla salma. Loro avranno il compito innanzitutto di confermare scientificamente, tramite la "comparazione positiva con la prova regina del Dna", come ha detto lo stesso procuratore Paci, la sua identità che però per gli investigatori è ormai un’assoluta certezza. Ma soprattutto dovranno capire come Saman sia stata ammazzata.

Dai primi riscontri visivi, non c’erano segni evidenti di lesioni sul collo, ma durante l’autopsia si andrà a cercare proprio la conferma di quella che resta l’ipotesi più accreditata: la ragazza sarebbe stata strangolata. Come aveva del resto raccontato anche il fratellino agli inquirenti, puntando il dito contro lo zio Danish Hasnain, ritenuto a tutt’oggi l’esecutore materiale dell’omicidio. Proprio colui che ha svelato agli inquirenti dove fosse stato occultato il corpo della nipote. Anche se il suo nuovo avvocato difensore, Liborio Cataliotti, noto per essere stato il legale di Wanna Marchi e della figlia Stefania Nobile, ha puntualizzato: "Ad oggi non c’è assolutamente una confessione". Anche se sugli abiti, indossati dallo zio presumibilmente la sera dell’assassinio, i Ris hanno trovato tracce biologiche di Saman.

Assieme a Danish, sono imputati anche i cugini di Saman, Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, questi tre tutti in carcere a Reggio Emilia; oltre ai genitori Shabbar Abbas (atteso in udienza a Islamabad dopo l’arresto in Pakistan, il prossimo 6 dicembre, data nella quale si potrà sapere qualcosa di più sull’estradizione chiesta dall’Italia) e Nazia Shaheen, quest’ultima ancora latitante. Tutti e cinque sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di omicidio premeditato, sequestro di persona e soppressione di cadavere. Il tribunale reggiano li attende il 10 febbraio, quando comincerà il processo in dibattimento. Ma il cerchio dei presunti responsabili potrebbe anche allargarsi: la Procura pochi giorni fa ha infatti aperto un’inchiesta bis per dare la caccia ad eventuali complici che potrebbero aver aiutato a nascondere il corpo di Saman.