La famiglia esasperata "Scaricano tutto su di noi"

"L’aumento è sacrosanto, ma lo Stato dovrebbe ridurre il cuneo fiscale"

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di Annamaria Lazzari

"Sacrosanto l’adeguamento degli stipendi delle badanti all’inflazione. Ma l’aumento del 9% non dovrebbe cadere sulle spalle delle famiglie". Piero Borghi, 70 anni, di Geranzano (Varese) due anni fa ha assunto una badante – Liliia, 30enne di origini ucraine – per Battistina, la zia della moglie. Una donna che ha raggiunto la ragguardevole età di 96 anni, ma è totalmente incapace di badare a sé, a causa di una fase avanzata di Alzheimer e un problema al femore che la costringe a letto. "Avremmo potuto mandarla in una Rsa ma è una scelta che non abbiamo neppure preso in considerazione. Zia Battistina non si è mai sposata ed è stata per tanti anni – per così dire – il quarto membro della famiglia: si è presa cura di mio figlio quando era piccolo e poi dei nipoti. Non potevamo separarla dalla casa in cui ha sempre vissuto, dalle sue abitudini".

Qual è lo stipendio per la badante?

"Mille euro netti al mese, con vitto e alloggio offerto. Accudisce la zia da lunedì a venerdì. Sabato e domenica ce li ha liberi – la sostituiamo noi della famiglia a turno – e anche due ore al pomeriggio nei giorni feriali. Ovviamente i contributi (2.400 euro all’anno) sono a nostro carico e anche lo stipendio nel mese in cui va in ferie".

La preoccupa la prospettiva dell’adeguamento fra il 9% e 10% della sua retribuzione che potrebbe scattare in modo automatico?

"Certamente. La zia, che nella sua vita è stata operaia, può contare su una pensione di mille euro e sull’assegno di accompagnamento – altri 400 euro – ma non è sufficiente per pagare la badante, le spese condominiali, le bollette e gli acquisti al supermercato. Dovremmo aumentare il nostro contributo, ma il quadro generale è di difficoltà per tutti".

Che fare?

"La clausola dell’adeguamento degli stipendi all’inflazione è sacrosanta. Chi fa la badante conduce una vita dura. Però non si può neppure scaricare l’adeguamento sulle famiglie già alle prese con rincari di bollette e spesa. Sarebbe più giusto che fosse il Governo a farsene carico, attraverso il taglio del cuneo fiscale o la totale deducibilità dei contributi".