Mercoledì 24 Aprile 2024

Messina Denaro, la famiglia: "Da sempre ripudiamo Matteo". Il coraggio di figlia e nipote

Lorenza, 26 anni, si è allontanata dal clan. Nei diari del boss lo sfogo per non averla mai vista. Giuseppe, 33 anni, ha perso il padre che si pentì. "Non lo considero mio zio, il mio idolo è Impastato"

Castelvetrano (Trapani), 20 gennaio 2023 - Il silenzio, un foglio bianco. Giuseppe Cimarosa, 33 anni, il nipote ribelle di Matteo Messina Denaro, figlio di Rosa Filardo, cugina di primo grado del boss ("ora deve pagare", dice lei), invita Castelvetrano a riscrivere da zero la propria storia. La manifestazione che convoca tra via Ruggero Settimo (a pochi passi da casa Messina Denaro) e il cosiddetto Sistema delle Piazze (Garibaldi-Cavour-Umberto I) vuole essere una pacifica occasione di riscatto. Regista di teatro equestre e gestore di un maneggio, è figlio di Lorenzo, morto nel 2017 dopo aver scelto di collaborare con la giustizia. "La mia vita è stata un inferno. A scuola i miei compagni parlavano con ammirazione di quell’uomo inafferrabile, il mio punto di riferimento invece era Peppino Impastato", ricorda.

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Purtroppo la città del boss, che in questi giorni ha visto soprattutto i più giovani gridare la loro gioia per la fine di un incubo, risponde con un silenzio fin troppo eccessivo all’invito del parente ribelle. Solo poche decine di persone in piazza. Giuseppe l’aveva detto: "Sarò davvero contento solo quando manifesteranno i genitori, non i figli". Forse la frattura generazionale è ancora troppo forte.

Una manifestazione, dopo l’arresto del boss, contro la mafia a Castelvetrano
Una manifestazione, dopo l’arresto del boss, contro la mafia a Castelvetrano

Certo è che nella sacra inviolabilità del concetto mafioso di famiglia, anche nel caso dei Messina Denaro, qualche crepa c’è.

Nella sua vita di fimminaro, c’è almeno una donna che Matteo Messina Denaro non è mai riuscito davvero a conquistare. Si chiama Lorenza, di cognome fa Alagna, vive a Castelvetrano. È sua figlia. Lorenza come Lorenza Santangelo, madre del boss. Alagna come Francesca Alagna, madre di questa donna nata nel 1996, quando MMD era già latitante. Il cognome è quello della madre, perché il padre non l’ha mai riconosciuta. Francesca Alagna è la sorella di Michele, commercialista vicino al boss già finito in un’indagine sulla gestione dell’ex Valtur. Oggi Lorenza, che fino a 18 anni ha vissuto nella casa della nonna paterna – con la madre costretta a trasferirsi lì sotto lo sguardo della matriarca e delle sorelle del boss –, vive a Castelvetrano con il compagno e il figlio di 18 mesi, al quale tra l’altro pare abbia dato il suo cognome. E del padre ingombrante non vuole davvero saperne nulla, soprattutto ora che è finita la latitanza. Ha sempre chiesto di essere lasciata in pace. Lo conferma in questi giorni con commenti lapidari sulla soglia di casa.

Lorenza è sempre stata il cruccio di Matteo Messina Denaro. Dagli appunti e dai diari ritrovati nel primo covo di Campobello di Mazara, quello di vico San Vitovia Cb 31 in casa di Andrea Bonafede, emerge l’impotenza del boss. "Perché mia figlia è arrabbiata con me?", si chiede, evidentemente considerando inconcepibile che una giovane donna travolta dal destino crudele di avere un padre mafioso possa volere una vita normale. D’altra parte, già nella prima metà degli anni Duemila, il boss affidava al carteggio con Tonino Vaccarino, alias Svetonio, ex sindaco di Castelvetrano infiltrato dai servizi segreti, la delusione per il destino che l’aveva privato del rapporto con la figlia: "Non l’ho mai vista, non conoscere i propri figli è contro natura", scriveva firmandosi Alessio. In realtà, come emerse da un’intercettazione del 2007 a casa Messina Denaro, Lorenza senior lamentava il fatto che il figlio "non può continuare a ignorare la figlia come ha sempre fatto".

Quindi, forse, c’è poco da stupirsi se ai tempi del liceo scientifico (il Cipolla di Castelvetrano) Lorenza scrivesse temi sulla legalità e contro la mafia, pur non riuscendo a nascondere l’imbarazzo per essere la figlia di quel padre. Alcuni docenti neanche lo sapevano. E infatti si irrigidiva e chiedeva di uscire dall’aula se nel discorso veniva introdotto quel nome, "Messina Denaro", che lei non portava ma di cui sentiva il peso. "Quanto vorrei l’affetto di una persona e, purtroppo, questa persona non è presente al mio fianco e non sarà mai presente per colpa del destino", scriveva malinconicamente sui social qualche tempo fa. Ecco perché è arrabbiata con suo padre, Lorenza Alagna.