Mercoledì 24 Aprile 2024

La dose rimasta non va gettata Basta ipocrisie

Massimo

Donelli

Mettiamola così. Se lavori in sanità, non ti è concesso usare il buonsenso. O meglio. Puoi usarlo. Ma solo a tuo rischio e pericolo. Perché, dietro l’angolo, c’è sempre il collega invidioso, il familiare infuriato, il magistrato puntuto che non vede l’ora di piantarti un coltello mediatico alla gola. E poi a te l’onere di dimostrare che sei innocente, hai agito in buonafede, volevi fare del bene. Meglio, quindi, anteporre la fifa paralizzante del burocrate allo slancio generoso di Ippocrate. E se le cose vanno in malora, girarsi dall’altra parte: più importante il regolamento della vita reale.

Ecco, è questa la morale di quanto è successo all’ospedale di Baggiovara (Modena). Dove, a fine giornata, anziché buttare 11 dosi di vaccino avanzate, hanno cercato tra i colleghi presenti qualcuno pronto a farsi vaccinare subito e, avendone trovato solo sei, hanno convocato cinque tra parenti e conoscenti in grado di arrivare di corsa all’ambulatorio. Perché se passa un tot di tempo da quando hai aperto il flaconcino la parte non utilizzata diventa inutilizzabile. Ovvero, finisce sprecata. Apriti cielo.

È partito un carosello di carabinieri dei NAS, toghe, leoni da tastiera, occhiuti ispettori ministeriali. Ed è intervenuto pure, con il ditino alzato (e non so quale faccia), Domenico Arcuri,

il supercommissario: "C’è un reato supremo di cui non deve occuparsi per forza il codice penale, è il reato contro la salute e la morale". Sì, so che vi state maliziosamente chiedendo: "Parlava di se stesso?". E invece no. Ce l’aveva con il buonsenso (da cui sembra costantemente rifuggere) praticato a Baggiovara. Qualcuno lo informi che in Israele, campione del mondo per cittadini vaccinati, funziona così: a fine giornata fai un salto in ospedale; e se qualcuno non si è presentato all’appuntamento, vaccinano te al posto suo. Troppo complicato per l’Italia lucchettata da Arcuri & c. Troppo…