Giovedì 18 Aprile 2024

La denuncia del papà di Mattia "Mio figlio non sia morto invano"

La piccola vittima dell’alluvione, l’esposto in procura. "Nessuno me lo ridarà indietro, ma l’allerta non c’è stata"

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di Alessandro Caporaletti

BARBARA (Ancona)

"Non cerco qualcuno contro cui puntare il dito, nessuno potrà ridarmi il mio Mattia. Ma voglio che non succeda mai più, perché non si può morire per una pioggia nel 2022. Per questo ho sentito il bisogno di chiamare un amico avvocato: presenteremo un esposto, voglio capire che cosa è successo e cosa non ha funzionato". Il dolore e la rabbia: Tiziano Luconi prova a convivere con entrambi in giorni infiniti, quando anche la speranza se n’è andata. Suo figlio Mattia, 8 anni, è la vittima più giovane dell’alluvione che ha travolto la provincia di Ancona. La madre Maria Silvia Mereu si è salvata per miracolo, aggrappata a un ramo, quel maledetto 15 settembre, cercando (invano) di salvare anche il suo figlioletto, trovato venerdì a 13 chilometri di distanza.

Tiziano Luconi, perché l’esposto?

"Per scuotere le coscienze, voglio e devo sapere che cosa è successo. La morte del mio Mattia non deve essere un sacrificio vano, ma un monito per tutti, per fare sì che tutto questo non accada mai più".

Secondo lei, poteva essere evitata?

"Avrebbe potuto essere evitata se ci fosse stata una macchina dei soccorsi che avesse funzionato a dovere. Perché l’allerta non è scattata, quando già altrove (Cantiano, ndr) c’erano stati allagamenti ed esondazioni? In Giappone, quando arriva uno tsunami, ci sono megafoni a ogni incrocio che avvertono la popolazione e la invitano a mettersi al riparo. Possibile che da noi non ci sia stato il modo di allertare la popolazione? L’unico allarme è scattato alle 22 per Senigallia, ma qui nessuno ci ha avvertito. Non è possibile, non può non esserci un sistema, anche elettronico, per salvare vite nel 2022. Voglio dire, siamo andati sulla Luna e non riusciamo a prevenire queste cose".

Torniamo a quella maledetta sera: se avesse saputo...

"Se avessi saputo che c’era una situazione del genere, non li avrei mai lasciati partire da casa mia, a Barbara, né Mattia, né Silvia (la madre, ndr). Avrebbero dormito qui, non sarebbe stata nemmeno la prima volta".

Chi l’ha avvisata del ritrovamento di Mattia, venerdì, in quel campo a Trecastelli?

"Un tenente dei carabinieri. Stavamo seguendo le ricerche ed è squillato il telefono. Mi ha detto: Tiziano, sono padre come te, non venire, conserva il ricordo dell’ultima volta che lo hai visto. Ho detto a Silvia che sarei andato io e ho fatto il riconoscimento dai vestiti, la canottiera, la maglia e la felpa. Mio fratello mi è stato sempre vicino. Lei è andata a scegliere la culla per il suo ultimo viaggio".

E ora?

"Non cerco colpevoli, ma deve essere l’ultimo sacrificio di una vita innocente. Nessun altro genitore deve provare il dolore che sto provando io".

Ha un sogno, vero?

"Sì, vorrei aprire una fattoria didattica per i bambini, ‘La fattoria di Mattia’. A lui piacevano tanto gli animali".

L’ultimo saluto a Mattia domani alle 15 nella chiesa di Santa Maria Assunta, a Barbara. Il sindaco proclamerà il lutto cittadino.