Martedì 16 Aprile 2024

La cura del governo non fa più effetto Torna a salire la febbre della benzina

L’inversione di tendenza dovuta al taglio delle accise dura poco. Il ministero dello Sviluppo minimizza

È già svanito l’effetto della tachipirina: la temperatura torna a salire. È la febbre dei carburanti, uno dei mali di questa stagione difficile. I prezzi di benzina e gasolio si alzano di nuovo dopo i cali indotti dal decreto con cui il governo, dal 22 marzo, ha tagliato le accise di 25 centesimi. A causa dell’aumento delle quotazioni internazionali dei prodotti, tra giovedì e il fine settimana scorsi, quasi tutte le società hanno infatti rivisto gli importi raccomandati, seppure in maniera differenziata sul territorio. E le conseguenze si vedono nelle stazioni di servizio.

Nello specifico, in base all’elaborazione svolta da Quotidiano Energia sui dati dell’Osservaprezzi Mise, la mattina del 26 marzo il prezzo medio nazionale della benzina al self è balzato a 1,842 euro al litro (venerdì 1,831), con i diversi marchi compresi tra 1,832 e 1,853 euro al litro. Il prezzo medio del diesel self è cresciuto a 1,833 euro al litro (venerdì 1,812), con le compagnie posizionate tra 1,819 e 1,858 euro al litro.

Insomma, l’intervento del governo non ha invertito la tendenza se non per pochi giorni. Il prezzo della benzina nella terza settimana di marzo, ovvero prima del decreto, sottolinea il Report dell’Osservatorio sui conti pubblici guidato da Carlo Cottarelli, era il terzo più alto in Europa. L’Italia era comunque allineata con i maggiori Paesi del continente, dove il prezzo è rimasto attorno ai 2 euro al litro. Tuttavia, da noi l’importo finale si è mantenuto ben più su della media dell’Ue. Il Ministero dello Sviluppo minimizza: "Sulla base di una analisi dei prezzi dei carburanti comunicati negli ultimi giorni dai distributori si registrano dei prezzi stabili, in linea con il taglio delle accise".

Sono comunque dati che incidono non poco sui conti delle famiglie. In appena sei mesi, l’escalation dei listini dei carburanti alla pompa è costata agli italiani oltre 9 miliardi di euro. . Lo rivela una indagine condotta dall’associazione dei consumatori Consumerismo No Profit e dal Centro Ricerca e Studi di Alma Laboris Business School. "In base ai dati ufficiali del Mite - si legge –, il rincaro dei carburanti è iniziato lo scorso ottobre, quando i prezzi della benzina hanno sfondato la soglia di 1,7 euro al litro. Tornare indietro non sembra così facile.

red.eco.