Martedì 8 Ottobre 2024
COSIMO ROSSI
Cronaca

La crisi del Terzo polo. Renzi e Calenda ai ferri corti. Lite sui soldi, rischio divorzio

Dopo alcuni giorni di reciproche punzecchiature, Azione fa uscire una nota contro Italia viva. Torna in forse il percorso che doveva portare al partito unico. Poi i due provano a ricucire

Roma, 12 aprile 2023 – "Rottura definitiva" tra Azione e Italia viva, qual è rimbalzata per tutta la giornata di ieri? "Ma figuriamoci", smentisce il leader di Azione Carlo Calenda, che nelle ultime ore aveva invece attizzato la polemica riguardo al processo costituente del partito unico annunciato per maggiogiugno. "La prospettiva di un partito dei liberal-democratici aperto e inclusivo resta l’unica possibilità utile al paese – scrive Calenda via Twitter – Polemiche da cortile non ci interessano e non vi prenderemo parte". D’altronde, fanno eco dalle parti di Renzi, "già abbiamo fatto un miracolo alle politiche arrivando quasi all’8 per cento con due forze di poco sopra al 2: adesso non possiamo certo metterci a fare la sommatoria di ceti politici, ma dobbiamo scommettere sullo spazio enorme aperto al centro". La strada unitaria, insomma, è obbligata.

Ciò non toglie però che tra Azione e Italia viva la tensione sia alle stelle. E se non è per motivi politici, dal momento che sia gli uni che gli altri professano di voler percorrere la strada della costituente del terzo polo, significa che è per motivi personali. Questioni di carattere, insomma. Calenda diffida del politicismo manovriero di Renzi: sempre pronto a far mosse del cavallo andando incontro al centrodestra e sospettato di non voler fino in fondo sciogliere Italia viva per confluire in un unico (nuovo) soggetto. "Non rispondo agli attacchi che mi sono arrivati da Italia viva per rispetto agli oltre 2,4 milioni di voti che abbiamo preso con il mio nome nel simbolo e che odiano le polemiche di cortile. Ma c’è un punto fondamentale, che abbiamo promesso a queste persone di fare un partito unico con lo scioglimento di Azione e di Italia Viva, e Renzi su questo non sta rispondendo".

D’altro canto l’animale politico Renzi e i suoi fedelissimi, consapevoli come sono che l’ex sindaco di Firenze è interdetto a qualsiasi leadership per invalsa antipatia popolare, maldigeriscono la mania di protagonismo di un Calenda che accompagna al rigore tetragono delle posizioni politiche una volubilità disarmante sul processo costituente, ferma restando "l’intangibilità della sua leadership". E’ possibile insomma che a suscitare il disappunto di Azione sia stato il fatto che Renzi abbia assunto la direzione editoriale del Riformista, come ha alluso il capogruppo alla camera Matteo Richetti polemizzando sulle indecisioni del suo ex leader. Piuttosto, replicano da Italia viva, "Renzi ha ottemperato a tutte le richieste di Calenda di fare passi indietro e a lato". E in quest’ottica vuol essere intesa anche la direzione editoriale del Riformista. In quanto invece al partito unitario, per i renziani "non si può tornare indietro", com’è stato ribadito anche nel corso della riunione di Italia Viva che si è svolta ieri sera, nella quale lo stesso Renzi ha spiegato l’intenzione di voler sciogliere Iv, "anche se non si è mai visto uno scioglimento preventivo. Il progetto va avanti". Tutt’altro che riluttanza a sciogliersi, insomma, a differenza di quanto rimprovera Azione chiamando in causa anche "i finanziamenti" che Iv non elargirebbe. "A differenza di quanto sussurrato da veline anonime – replica il tesoriere Francesco Bonifazi – Italia Viva ha contribuito in modo paritetico rispetto ad Azione per oltre 1,2 milioni di euro".

Per i renziani, anzi, "il problema è non fare una sommatoria di partiti, ma inaugurare un processo costituente aperto anche a chi sta fuori" dei due partiti. Ed è in quest’ottica che rimproverano a Calenda la renitenza ad avviare un processo costituente allargato anche oltre i due partiti fondatori "per paura che arrivi un Cottarelli della situazione" che possa soffiargli il posto di segretario. Oppure un Luigi Marattin il cui rumor sarebbe bastato a innervosire il leader di Azione.