Giovedì 18 Aprile 2024

La crisi alza i prezzi, stangata da 1.800 euro

Inflazione al 4,8%, record dal 1996. E salirà ancora. Associazioni di categoria e consumatori: "Riforme strutturali per aiutare aziende e famglie"

Se mai ve ne fosse bisogno, l’Istat mette il suggello ufficiale alla corsa dei prezzi alla quale assistiamo da mesi. L’impennata di quello che si chiamava il costo della vita, per effetto del caro-energia e materie prime, raggiunge livelli che non si toccavano dal 1996. Il dato definitivo conferma la stima preliminare, fissando l’asticella della crescita dei prezzi al consumo a gennaio al +4,8%, con un balzo in avanti record in un solo mese, da dicembre, che arriva al +1,6%. E, secondo le previsioni della Confesercenti (ma non solo) i rincari sono destinati a continuare, fino a quota +5,6%. E mentre cresce la preoccupazione per uno scenario che potrebbe compromettere anche la ripresa, con le associazioni dei consumatori che calcolano una stangata per le famiglie fino a quasi 1.800 euro l’anno, sale il pressing sul governo affinché intervenga presto e con misure strutturali. L’inflazione al 4,8% significa un aumento del costo della vita che va dai 1.387 euro per la famiglia media ai 1.789 euro per una coppia under 35 senza figli, stimano dall’Unione nazionale consumatori. Dal Codacons, a sua volta, si ipotizza un maggior esborso per la famiglia "tipo" di 1.474 euro annui.

Nel complesso una stangata annua da 38,5 miliardi in capo alle famiglie, prevedono da Assoutenti, con l’avvertenza che, oltre all’aumento delle bollette, i rincari delle materie prime e la corsa dei carburanti (nella rilevazione settimanale del Mite, la verde ha raggiunto 1,849 euro al litro il gasolio 1,722 euro), un nuovo elemento di rischio è rappresentato dal conflitto tra Russia e Ucraina, con possibili effetti su molti prodotti, a partire da mais, grano e derivati. A crescere sono anche i prezzi del carrello della spesa (+3,2% dal +2,4% di dicembre) e dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (+4,3% da +4%). Ma a trainare la fiammata sono soprattutto i beni energetici regolamentati, che registrano una crescita su base annua da record (+94,6% più del doppio del +41,9% di dicembre). E così corrono i prezzi per spese che includono le tariffe energetiche, come abitazione, acqua, elettricità e combustibili (da +14,4% di dicembre a +22,7%). Accelerano, anche se in modo più contenuto, i prezzi della componente non regolamentata. Ma "tensioni inflazionistiche crescenti si manifestano anche in altri comparti merceologici", sottolineano dall’Istat. Corrono, sebbene in misura minore, anche i prodotti alimentari e bevande analcoliche, dei mobili e articoli per la casa, di ricreazione, spettacoli e cultura e dei servizi ricettivi e di ristorazione.

La corsa delle bollette potrebbe però continuare e "rischia di far schizzare l’inflazione al +5,6% prima della fine dell’anno", avvertono dalla Confesercenti che, te[EMPTYTAG]mendo ripercussioni "sul potere di acquisto dei cittadini" e sulle imprese, chiede al governo, "oltre a misure spot", "provvedimenti strutturali" per calmierare i prezzi dell’energia. La situazione infatti "non si risolverà a breve", insistono da Confcommercio, sottolineando che tra gli effetti c’è anche un indebolimento della dinamica del Pil per l’anno in corso.

Claudia Marin