La conferenza di Parigi Macron si prende la scena "Un miliardo di euro per Kiev"

Gli aiuti arrivano da 46 Paesi: serviranno all’Ucraina invasa da Mosca a superare l’inverno. Il capo dell’Eliseo celebra il successo del summit. Cresce il suo ruolo nella ricostruzione

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di Marta Ottaviani

Il mondo intero va in soccorso del popolo ucraino a Parigi. Quarantasei Paesi rappresentati, 24 organizzazioni internazionali e oltre un miliardo di euro raccolto. Un successo per il presidente francese, Emmanuel Macron, che, con l’arma della solidarietà, mette un’ipoteca sul suo ruolo di punto di riferimento per la politica estera europea e non solo. Tutti gli aiuti dovranno arrivare entro aprile. L’obiettivo della conferenza è infatti quello di fare passare l’inverno alla popolazione ucraina, che da oltre un mese è sotto il fuoco dei bombardamenti russi.

La parte del leone è fatta dai soldi stanziati per il settore energetico, con 415 milioni di euro, seguito da 38 milioni di euro di aiuti alimentari, 25 milioni di euro per l’acqua, 22 milioni di euro per i trasporti e 17 milioni per le strutture sanitarie. A questi vanno aggiunti 493 euro ancora da suddividere. Oltre a questi, ci sono gli aiuti in termini di materiali che arriveranno dai singoli stati su richiesta dell’Ucraina, che grazie a una piattaforma digitale lanciata ieri potrà fare sapere di che cosa abbia bisogno. "Questa conferenza è la prova tangibile che l’Ucraina non è sola – ha esordito il presidente Macron -. Voglio rendere omaggio alle forze armate ucraine che hanno respinto l’offensiva russa contro Kiev e che sono riuscite a riconquistare, grazie al loro coraggio e altruismo, tanto territorio. E voglio rendere omaggio al popolo ucraino nel suo insieme che, nonostante l’orrore dei crimini commessi dall’occupante russo, continua a lottare con ammirevole determinazione per il suo Paese e per la sua libertà". Parole di condanna chiare nei confronti di Mosca. Ma ora, la priorità è un’altra.

"L’urgenza immediata – ha spiegato il capo dell’Eliseo – è sostenere la capacità di resistenza del popolo ucraino. È per permettere all’Ucraina di superare questo lunghissimo inverno". L’Italia è arrivata a Parigi rappresentata dal ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, e portando a sostegno dell’Ucraina 10 milioni di euro. Il capo della diplomazia italiana ha ricordato il sostegno già messo a disposizione di Kiev, ribadendo la disponibilità a ulteriore assistenza.

"L’Italia è pronta a fare la sua parte per aiutare la popolazione ucraina – ha dichiarato Tajani –. Non è soltanto una questione militare. Noi abbiamo inviato decine e decine di tonnellate di materiale elettrico, di trasformatori, di commutatori, per permettere all’Ucraina di avere una rete elettrica funzionante durante l’inverno e anche per favorire il riscaldamento della popolazione civile". Ai lavori hanno partecipato anche il segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, entrambi collegati in video conferenza. Presente anche la Presidente della Commissione Ue, Ursula Von del Leyen.

Il numero uno di Kiev, nel suo intervento, ha sottolineato le difficoltà seguite ai bombardamenti russi. "Stiamo facendo di tutto per contrastare il terrore energetico – ha spiegato Zelensky –. La situazione del sistema energetico ucraino rimane difficile e il deficit di elettricità significativo. Ripristinare rapidamente le infrastrutture distrutte dagli attacchi russi costerà almeno 1,5 miliardi di euro. I generatori sono diventati necessari come i veicoli blindati o i giubbotti antiproiettile".

Se la mattinata è stata dedicata al multilaterale, il pomeriggio è stato occupato dall’incontro bilaterale fra il presidente Macron e il premier ucraino, Denys Shmyhal. A Parigi, c’era anche la first lady di Kiev, Olena Zelenka, arrivata ieri e accolta con molto calore dalla Première dame, Brigitte Macron. Il capo dell’Eliseo ha voluto sottolineare lo sforzo umanitario della Francia, che da inizio anno ha già stanziato 151,5 milioni di euro e ne ha aggiunti altri 48,5 in occasione della conferenza. Una generosità che ha un chiaro significato diplomatico, che pone la Francia in prima fila per guidare la politica europea e anche nella corsa alla ricostruzione dell’Ucraina quando la guerra sarà finita.

Mosca ha reagito alla conferenza, dicendo che con le proposte di Zelensky e l’invio di nuove armi, la pace si allontana. Una giornata intensa, nella quale c’è stata però una mancanza pesante: quella della Cina. Pechino continua a guardare la guerra da lontano.