Mercoledì 24 Aprile 2024

La Cina ci deride. Troppo tardi alzare la voce

L'Occidente ha perso

L'epitaffio viene da Pechino. Impietoso. Ironico. E’ finita l’epoca in cui "piccoli gruppi" di nazioni decidevano i destini del mondo. Fra questi il G 7 che si è concluso ieri sulle coste della Cornovaglia. La Cina comunista non ci teme. Se lo può permettere. Il mostro che ci ha avvelenato, ora deride la nostra irrilevanza. E quel mostro l’abbiamo creato noi quando ventuno anni fa l’abbiamo fatto entrare nella World Trade Organization. E’ la globalizzazione, ci spiegarono Bill Clinton e i governi di un’Europa socialista. Fu un suicidio. Ora pare se ne siano resi conto anche i sette patetici personaggi che rappresentano nazioni un tempo ricche e potenti.

Ma non saranno i loro generici impegni in favore dei diritti umani, per il rispetto delle minoranze etniche e religiose, per l’autonomia di Hong Kong, per la sicurezza di Taiwan, per il clima e infine per un’inchiesta su un virus sulla cui origine artefatta si nutrono sempre meno dubbi, non saranno questi impegni, anzi questi auspici a riportare indietro gli orologi della storia.

La Cina del paradosso – il capitalismo calato nella camicia di forza del totalitarismo – sta vincendo. O forse ha già vinto.

Se lo chiede Kishore Mahbubani, un ex diplomatico, in un best seller dal titolo “L’Occidente ha già perso?’’. Nel suo saggio, enumera le "follie" compiute dall’America e dall’Europa negli ultimi trent’anni. Eccone alcune.

Le umiliazioni inflitte alla Russia postcomunista (allargamento della Nato e le sanzioni di Obama). L’invasione dell’Iraq (decisa da Bush junior). La perdita di alleati preziosi in Medio Oriente (Obama, le primavere arabe, la guerra in Libia). E soprattutto quella globalizzazione che la Cina ha sfruttato per copiarci, per farci la concorrenza con una manodopera di schiavi e con la complicità delle multinazionali occidentali. Sino a che – troppo tardi – ci siamo accorti che esportavamo ricchezza e importavamo povertà.

Chiudere la porta ora, come tentano di fare gli Stati Uniti, gli europei, il Giappone, è appunto troppo tardi. I buoi sono già fuori e calpestano la nostra velleità di ripresa.

Sì, Kishore Mahbubani avrebbe anche potuto togliere l’interrogativo. L’Occidente è in ritirata. I ricchi e potenti due secoli fa – fino al 1820 – erano la Cina Imperiale e l’India della britannica East India Company. Poi arrivò il colonialismo dell’Occidente. Ora il pendolo batte dalla parte opposta. Per colpa nostra. Sono i cicli della storia.

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