La Cia avverte: imminente attacco all’Ucraina

Gran Bretagna e Stati Uniti invitano i connazionali a lasciare Kiev entro 24-48 ore. I leader europei: sanzioni drastiche contro la Russia

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di Giampaolo Pioli

La tensione in Ucraina è al massimo. Putin e Biden potrebbero tornare a parlarsi nelle prossime ore, domani toccherà al capo del Cremlino con Macron. La diplomazia non fa progressi, però. L’attacco di Mosca potrebbe iniziare con un bombardamento aereo, se è vero che la Russia sta cercando un pretesto per aggredire Kiev, come sostengono gli americani. La Cia sarebbe convinta che l’offensiva russa possa prendere forma la prossima settimana, nello specifico mercoledì 16.

Il presidente Usa, Joe Biden, ha promosso ieri un summit virtuale con le principali capitali europee – Londra, Berlino, Parigi, Roma, Varsavia più Ue e Nato – per fare il punto della situazione. E stando ai risultati, la situazione pare avvitarsi. Dopo la richiesta di Joe Biden ai propri connazionali di lasciare "immediatamente", 24-48 ore, l’Ucraina, a ruota sono seguiti i moniti di Corea, Giappone, Gran Bretagna e Lettonia. Israele ha richiamato lo staff diplomatico e persino l’Ue, finora prudente, ha suggerito al personale "non essenziale" delle sue missioni di lavorare da remoto "al di fuori dei confini" del paese. Sviluppi repentini che fanno salire l’allarme.

La Casa bianca ha escluso di mandare truppe nel caso di una eventuale evacuazione dei cittadini Usa, ma ha ripetuto con forza: "I cittadini americani devono partire ora, non è come avere a che fare con una organizzazione terroristica. Qui si tratta di uno degli eserciti più forti del mondo". Al summit telefonico si è riaffermata l’intesa su "azioni drastiche e immediate" contro Mosca. La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, a colloquio ultimato, ha assicurato che è stata affrontata la "dettagliata cooperazione per la finalizzazione del pacchetto di sanzioni in caso di ulteriore aggressione da parte della Russia".

Le misure potrebbero riguardare "i settori della finanza e dell’energia come anche l’export di prodotti hi-tech". Berlino conferma e promette "sanzioni drastiche", se ci sarà l’invasione. Anche il premier Draghi sostiene l’opportunità di sanzioni gravi, pur continuando a sperare in un utile dialogo con Mosca.

Il ministro degli esteri ucraino invoca la convenzione di Vienna e chiede che Mosca spieghi le ragioni del dispiegamento delle truppe, invocando una riunione urgente tra i due Stati. Si sa che Mosca ha concentrato al confine ucraino forze sufficienti per sferrare l’attacco, ma ha infiltrato anche centinaia di agenti russi nel paese ex sovietico e potrebbe puntare ad un golpe per la rimozione del presidente Zelensky senza sparare un colpo. Washington è in massima allerta. Il Pentagono invierà nei prossimi altri 3.000 militari in Polonia per andare nel caso in soccorso dell’Ucraina.