Martedì 23 Aprile 2024

La bella vita del broker che truffò Conte Sequestrati quadri, ville e un Picasso

Nella rete del manager anche Lippi, ex ct azzurro, calciatori e vip. I dubbi di Malagò: "Quei rendimenti neanche i Casamonica li danno". Il fratello dell’allenatore dell’Inter: "Persi 24 milioni". A Bochicchio la procura di Milano contesta di aver riciclato i soldi dei clienti

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di Andrea Gianni

"Io, o più precisamente mio fratello, con Kidman abbiamo perso 24 milioni di euro. Quello che so è che aveva tantissimi clienti tutti italiani, ovvero qualche calciatore straniero". Daniele Conte, fratello dell’allenatore dell’Inter Antonio Conte, lo scorso 22 dicembre ricostruiva davanti alla Guardia di finanza i ’maneggi’ di Massimo Bochicchio, il consulente finanziario contro il quale aveva sporto denuncia per truffa e appropriazione indebita. Un raggiro partito nel 2017, quando Antonio Conte, all’epoca allenatore del Chelsea di Londra, tramite il fratello aveva aderito alla proposta del broker italiano attivo nella City di investire 24 milioni di euro "nel fondo Kidman con sede nelle British Island" garantito come "proposta seria" per far fruttare i lauti guadagni.

Per Massimo Bochicchio, indagato a Modena per la truffa ai danni di Conte e altri vip, è arrivata una nuova tegola. Le Fiamme gialle di Milano hanno infatti eseguito sequestri fino a 10,9 milioni di euro nella sua abitazione e in un magazzino a Roma dove sono custoditi i mobili della sua ex casa londinese. A Bochicchio, ex manager della banca d’affari Hsbc, ora la Procura milanese contesta di aver riciclato denaro di alcuni clienti. Tra i beni sequestrati al 55enne anche un immobile di pregio a Cortina, un vaso di Picasso e alcune opere di Giacomo Balla, oltre che denaro sui conti correnti. Nella lista dei clienti vip che avevano affidato a lui, in tutto, oltre 600 milioni di euro compaiono l’ex giocatore della Juventus Patrice Evra,l’attaccante della Roma Stephan El Shaarawy, l’ambasciatore italiano nel Regno Unito Raffaele Trombetta, l’ex ct della nazionale campione del mondo nel 2006 Marcello Lippi e il figlio Davide, il noto architetto romano Achille Salvagni (non sono indagati).

Su altri sei clienti, in quello che è stato definito un "doppio canale di investitori", è scattato invece l’alert della Gdf: presunta provenienza illecita dei capitali investiti, evasione fiscale, bancarotte e denaro sporco da riciclare.

Nel decreto di sequestro preventivo disposto dal gip Chiara Valori - su richiesta del procuratore aggiunto di Milano Maurizio Romanelli e dei pm Filippini e Polizzi - viene a galla come i milioni rastrellati agli investitori sarebbero stati utilizzato dal broker ora residente a Dubai, al centro di un procedimento anche a Londra e radiato dalla Consob. "Una volta ricevuto il denaro Bochicchio lo utilizzava per diversi scopi – riferiva Daniele Conte alla Gdf – spese personali che garantivano a lui e alla sua famiglia un elevatissimo tenore di vita. Io non sono un esperto d’arte ma ricordo di aver visto due quadri di Castellani dal valore di circa 700mila euro l’uno, due litografie di Marilyn Monroe di Andy Warhol a Roma, ricordo che portò a Londra per arredare l’ufficio sette quadri di Mario Schifano".

Poi un attico a Miami "vicino allo stadio della locale squadra di basket", una Mercedes da collezione da 200mila dollari, mobili di lusso e bonifici ai familiari. Ma presto emergono i dubbi degli investitori, che prendono forma in telefonate allarmate, agli atti dell’inchiesta. Il fratello dell’allenatore nerazzurro chiama il presidente del Coni Giovanni Malagò (estraneo ai fatti) manifestando tutti i suoi sospetti. "Questi soldi dove li ha messi? Lui si può fare 20 anni di carcere? Perché ci sono falsi...io ho tutti i documenti". E Malagò, parlando con un altro intelocutore, conviene sul fatto che il rendimento del 10% promesso da Bochicchio non è plausibile: "Neanche i Casamonica te li danno".