La Bce boccia il cashback: iniziativa scorretta

L’Eurotower attacca: "L’Italia doveva avvisarci, così mina la concorrenza tra sistemi di pagamento". Il Tesoro: critiche infondate

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La Bce bacchetta il governo italiano sul cashback. Ma riceve una replica decisa dal ministero dell’Economia che parla di "rilievi formali e infondati". Lo scontro nasce dalla lettera inviata al ministro Roberto Gualtieri su carta intestata della Banca centrale europea nella quale l’istituto lamenta di non essere stato informato preventivamente per una norma che ha impatto sulla circolazione di denaro.

La missiva è firmata dall’ex membro del board Yves Mersch, il giorno prima di lasciare la banca, e ammette anche tra le righe che l’introduzione del progetto potrebbe avere finalità positive per la lotta all’evasione, ma definisce il progetto "sproporzionato" per gli effetti che invece avrebbe sulla circolazione del contante. Le osservazioni però – va detto subito – non hanno alcun effetto pratico sul nuovo meccanismo, che anzi dopo i ritardi iniziali prosegue a pieno ritmo e al momento conta oltre 5 milioni di cittadini iscritti e 16,3 milioni di transazioni registrate. Lo dice anche il ministero dell’Economia che definisce la presa di posizione "formale e non vincolante" tanto da non destare "né preoccupazione né ripensamenti rispetto all’iniziativa del Governo italiano".

Non solo. Fonti del ministero dell’Economia puntano direttamente l’indice sull’ex consigliere Bce. "Le posizioni del dottor Mersch in materia sono note ed esprimono una corrente d’opinione tradizionale, sempre meno rilevante all’interno della Bce e nel contesto europeo dove invece è molto forte e incisivo l’impegno per modernizzare il sistema finanziario e per una maggiore diffusione dei pagamenti digitali". "I rilievi formali espressi da Mersch – proseguono le stesse fonti – non appaiono peraltro fondati, in quanto come è noto il cashback italiano non limita minimamente l’utilizzo del contante né penalizza chi lo usa".

La lettera Bce, inviata per copia anche al governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, è particolarmente dettagliata. Ricostruisce nel dettaglio lo schema del cashback e spiega che il ministero dell’Economia ha inviato il meccanismo alla Bce il 24 novembre scorso. Fa anche un’attenta disamina della normativa europea e spiega l’importanza del ruolo del contante per alcuni gruppi sociali. "La Bce – è il giudizio contenuto nella lettera Bce – ritiene che l’introduzione di un programma cashback per strumenti di pagamento elettronici sia sproporzionata alla luce del potenziale effetto negativo che tale meccanismo potrebbe avere sul sistema di pagamento in contanti e in quanto compromette l’obiettivo di un approccio neutrale nei confronti dei vari mezzi di pagamento disponibili".

La banca centrale non nasconde un giudizio positivo sul ruolo che questo potrebbe avere nella lotta all’evasione. Anche in questo caso, però, mette i puntini sulle i. Andrebbe dimostrato, spiega. "Dovrebbe sussistere – afferma Mersch – una chiara prova che il meccanismo di cashback consenta, di fatto, di conseguire la finalità pubblica della lotta all’evasione fiscale". Una posizione che certo sembra contraddire i molti documenti, elaborati da istituzioni internazionali – ad esempio l’Ocse – che indicano nell’utilizzo di pagamenti tracciabili uno degli strumenti per contrastare l’economia sommersa e i danni che questa provoca.

red. eco.