Venerdì 19 Aprile 2024

La base dei reparti speciali a Pisa agita il Pd

Il segretario dem Letta contro la proposta del governo di realizzarla nell’area del Parco di San Rossore. Anche il sindaco leghista si ribella

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di Luigi Caroppo

Stretto tra il credo atlantista di supporto all’Ucraina abbinato alla necessità di una difesa unica europea e la base del partito con la sinistra dem che contesta il suo "interventismo", il segretario del Pd Enrico Letta si è trovato in casa sua una patata bollente. Grossa come un maxi insediamento militare da 70 ettari. Lui, pisano, ha alzato subito la voce criticando apartamente la scelta del governo che sostiene: "No all’ampliamento della base militare di Coltano". È una scelta "sbagliata" nell’area di tutela ambientale del parco nazionale San Rossore-Migliarino-Massacciuccoli, ha detto chiaramente, dando forza a quanto i dem locali avevano fatto sapere da quando il progetto del ministero della Difesa era approdato negli uffici dell’Ente parco. La strada però è tracciata. Laddove Marconi lanciò i primi segnali radio, dove gli Alleati durante gli scampoli della seconda guerra mondiale tennero prigionieri i repubblichini e dove era stato realizzato il Centro radar Usa, attivo fino al 2008, dovrebbe nascere un polo militare per ospitare la sede del Gis, Gruppo di intervento speciale, del Primo reggimento Carabinieri paracadutisti Tuscania e il centro cinofili. Roba da oltre 400mila metri cubi di strutture tra capannoni, abitazioni, luoghi per le esercitazioni, poligoni di tiro, palestre. Il governo, con il ministro Pd Lorenzo Guerini, ci crede talmente tanto che il "Coltano Camp" potrà godere del Fondo per lo sviluppo e la coesione e la cittadella militare è stata inserita in un Dpcm firmato dal premier Draghi, che l’ha definita "struttura per la difesa nazionale", definizione che potrebbe semplificare l’iter procedurale per la sua realizzazione.

Il Pd non è stato a guardare: la sollevazione è stata animata dall’ex governatore toscano Enrico Rossi (sinistra dem) che ha parlato di "scempio" vero e proprio portando avanti contemporaneamente anche una petizione con altri esponenti del Pd, tra cui gli altri due ex presidenti toscani Vannino Chiti (già ministro e deputato) e Claudio Martini, per stoppare l’aumento delle spese militari volute dall’esecutivo e appoggiate anche da Letta. In campo anche l’attuale governatore, il democratico Eugenio Giani ("Necessario approfondire i progetti perché gli interventi nella delicatezza di un’area protetta devono essere ben considerati") ma anche il sindaco leghista di Pisa Michele Conti che ha definito l’operazione "una vicenda che mortifica le istituzioni locali e l’intera città". Ora Conti cercherà sponde con la sottosegretaria leghista alla Difesa Stefania Pucciarelli. Gli ambientalisti parlano di offesa al patrimonio verde e sul web una petizione ha raggiunto subito 10mila adesioni. C’è chi sfodera l’arma del Tar: il fronte del no potrebbe essere trasversale con ampia rappresentanza dem. Dall’Arma si fa sapere che il dialogo con il territorio ci sarà e che "in mancanza di condivisione saranno valutate alternative". Il ministro Guerini è pronto a un confronto istituzionale.