Giovedì 18 Aprile 2024

La bambina nel cassonetto. "È morta durante il parto". I medici: ora va aiutata la madre

Eseguita ieri l’autopsia. Ulteriori esami potrebbero sollevare la mamma dall’accusa di infanticidio. Contattati tutti gli ospedali, ma la donna è sparita: "C’è il rischio di infezione o emorragia". .

Il cassonetto a Milano dove è stata trovata la neonata

Il cassonetto a Milano dove è stata trovata la neonata

Milano, 3 maggio 2023 – La bambina era sicuramente morta quando è stata abbandonata sul ripiano esterno del cassonetto per indumenti usati. E con ogni probabilità lo era già al momento del parto, anche se per avere certezze definitive su questo aspetto bisognerà attendere i risultati di esami più approfonditi. Se la seconda ipotesi venisse confermata nelle prossime ore, la posizione della madre della neonata, ritrovata senza vita da due pensionati alle 20 di venerdì all’angolo tra via Botticelli e via Saldini, in zona Città Studi a Milano, si alleggerirebbe notevolmente dal punto di vista giudiziario: il pm di turno Paolo Storari ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di infanticidio, ma è evidente che una conferma sulla morte della piccola durante il parto porterebbe a una derubricazione dell’eventuale accusa.

Tuttavia, questo scenario apre una serie di preoccupanti interrogativi sulle attuali condizioni di salute della donna, non ancora rintracciata dalla polizia, che potrebbe incorrere in emorragie o infezioni molto pericolose per la sua salute. Interrogativi legati al fatto che il parto non è avvenuto in una struttura clinica adeguata, bensì in un’abitazione privata o comunque in un luogo non attrezzato a prestare le cure necessarie a una donna incinta. Le verifiche negli ospedali cittadini non hanno per ora portato a nulla; e se ne deve dedurre che nessuna donna si è presentata in pronto soccorso tra la tarda serata di venerdì e la notte di sabato per chiedere di essere curata dopo aver dato alla luce una bambina morta.

Restano, poi, le altre due domande al momento senza risposta: perché la bimba è stata lasciata sul pianale di un cassonetto? Perché la donna, o chi era con lei, non ha chiesto aiuto? Una possibile spiegazione a un gesto così grave potrebbe essere legata alla reazione immediata allo choc della perdita, da inserire per di più in un contesto di estremo disagio e di condizioni di vita verosimilmente precarie. Gli investigatori della Squadra mobile, coordinati dal dirigente Marco Calì, stanno passando al setaccio le telecamere di videosorveglianza della zona, anche se pare che non siano arrivate indicazioni utili dai filmati registrati in punti distanti dal punto del ritrovamento.

Rimangono le immagini degli occhi elettronici installati a bordo degli autobus pubblici di una linea Atm che proprio a quell’incrocio hanno una fermata fissa da effettuare: le indicazioni arrivate dall’autopsia sul possibile orario della morte serviranno anche a restringere il range temporale da prendere in considerazione, per concentrare le ricerche solo su una parte dell’imponente numero di fotogrammi da analizzare. Intanto, ieri sera si è tenuta in via Botticelli una veglia di preghiera organizzata dal parroco della chiesa dei Santi Nereo e Achilleo del vicino viale Argonne.