Venerdì 19 Aprile 2024

L’ultima carta: Miozzo commissario in Calabria

Il governo pensa al coordinatore del Cts per la Sanità: "Ne parlo in famiglia da due giorni e mia moglie sarebbe d’accordo"

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di Elena G. Polidori

La telenovela della scelta del nuovo commissario alla sanità calabrese potrebbe essere finalmente alle battute finali. In pole position c’è infatti il nome dell’attuale coordinatore del comitato tecnico scientifico (Cts) Agostino Miozzo, personalità su cui si troverebbe finalmente una saldatura tra grillini e dem, dopo una notte di fuoco in Cdm che ha visto i due alleati di governo scontrarsi fino a tarda notte sul tema e dove sono stati affondate altre due possibili candidature, ovvero l’attuale responsabile della Asl Roma 6, Narciso Mostarda, e quello di Luigi Varratta, ex prefetto di Reggio Calabria.

La decisione finale, a quanto si apprende, sarebbe attesa ‘ad horas’ visto che ieri il premier, Giuseppe Conte, ha contattato direttamente Miozzo per sondarne la volontà e lui ha chiesto qualche ora di tempo per valutare la proposta, dicendosi tuttavia interessato all’incarico. Non a caso ieri, durante un’intervista ad una radio, Miozzo abbia svelato, con una battuta, il suo reale orientamento: "È da ieri notte che io e mia moglie ne stiamo parlando e mi ha terrorizzato dicendomi ‘non ti permettere di dire che ho qualcosa contro la Calabria... quindi nel caso lei sarebbe d’accordo", ha commentato, riferendosi alla rinuncia dell’ex rettore Eugenio Gaudio, indicato pochi giorni fa come possibile candidato, per motivi personali legati proprio alla contrarietà della moglie al trasferimento in Calabria.

Prima di Miozzo - e dopo le tre nomine andate in fumo nell’arco di appena 14 giorni, i rifiuti di tanti candidati e il braccio di ferro di ieri finito in un nulla di fatto - ad essere favorito pareva essere Narciso Mostarda, che poteva godere dell’appoggio sia del ministro della Salute, Roberto Speranza, che di quello di Roberto Gualtieri, ovvero i due che avrebbero dovuto formalizzare la nomina del diretto interessato. Lo stop sul suo nome è arrivato a causa della ribellione di alcuni rappresentanti del M5s, che hanno issato le barricate in piena notte, facendo interrompere ben due volte la riunione del cdm poi finita all’una del mattino proprio a causa di questo scontro nella maggioranza. Per i grillini, infatti, Mostarda era in maniera troppo evidente uomo vicino al Pd, essendo stato assessore per una lista civica di centrosinistra a Frosinone nell’ormai lontano 2007. Nel momento in cui il nome di Mostarda aveva iniziato a circolare, era poi arrivata anche la bocciatura senza sconti da parte del leader della Lega, Matteo Salvini: "Preferirei un calabrese a un dirigente di Zingaretti".

Al segretario dei dem avevano quindi iniziato a fischiare le orecchie, tanto che, intenzionato a restare estraneo alla vicenda, aveva disperatamente chiesto di non essere coinvolto, ovviamente invano. Lo scontro con i grillini si è quindi consumato così, con tale forza, da indurre Conte a prendere un’iniziativa personale - quella, appunto, di contattare Miozzo - e cercare di riportare pace tra alleati. L’ufficializzazione del nome era attesa per ieri sera, al ritorno del premier dalla Spagna, ma lo slittamento della riunione con i capi delegazione della maggioranza (dove si sarebbe dovuto dare il via libera definitivo) rende la giornata di oggi forse il momento giusto per la soluzione dell’ormai grottesco caso Calabria.