di Veronica Passeri Diverse buone notizie sul fronte Coronavirus e qualcuna cattiva. Ma non c’è dubbio che la notizia migliore è quella che arriva dall’Organizzazione mondiale della sanità secondo la quale le restrizioni contro il Covid-19 funzionano e funzionano anche in presenza di varianti: dall’inizio dell’anno i contagi nel mondo sono dimezzati. Attenzione, però, avverte la stessa Oms, perché "l’incendio non è spento, ma ne abbiamo ridotto la dimensione. Se smettessimo di contrastarlo su un qualsiasi fronte, tornerebbe ruggendo". Difatti – e questa è una delle cattive – i numeri di Eurostat hanno certificato che in Italia il tasso di mortalità è aumentato di quasi il 50% in primavera e a novembre 2020 rispetto agli stessi periodi del mondo pre-Covid (2016-19). L’Italia ha raggiunto i livelli massimi di mortalità in marzo (più 49,4%), aprile (41%) e novembre (49,5%): in tutta l’Ue tra marzo e novembre 2020 si sono registrati oltre 450mila decessi in più. Intanto ieri i nuovi contagi da Coronavirus sono stati 10.386 contro i 7.351 di lunedì ma a fronte di molti più tamponi: 274.019, circa 95mila in più. Buono il trend del tasso di positività che scende ancora, da 4,1% al 3,8%. Sono aumentati, invece, i decessi: 336 contro i 258 del giorno prima per un totale di 94.171 vittime da inizio epidemia. Dopo due giorni di aumento (legato però anche all’effetto weekend, quando le dimissioni sono fisiologicamente di meno) tornano a scendere anche le terapie intensive, 15 in meno, 2.074 in tutto. In calo anche i ricoveri ordinari, 52 in meno (lunedì +66), per un totale di 18.463. Una situazione nella quale, hanno spiegato diversi virologi, come il professor Massimo Galli, la divisione a zone ha "funzionato fino a un certo punto" – oggi intanto i comuni di Castrezzato e Viggiù, nel Varesotto, Mede, nel Pavese, e ...
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