Giovedì 18 Aprile 2024

L’odio ipocrita dei moralisti da tastiera

Massimo

Donelli

I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. "È l’invasione degli imbecilli". Così Umberto Eco (1932-2016), filosofo e scrittore, l’11 giugno 2015, a Torino, dopo

aver ricevuto la laurea honoris causa in “Comunicazione e Cultura dei media”.

"La ferocia dei moralisti è superata soltanto dalla loro profonda stupidità".

Queste, invece, sono parole che Filippo Turati (1857-1932), uno dei fondatori del

Partito socialista italiano, pronunciò alla Camera dei deputati l’11 febbraio 1907.

Unendo Eco e Turati, si ottiene il perfetto ritratto degli energumeni da tastiera che

hanno attaccato ‘Lockdown all’italiana’, il film di Enrico Vanzina, in uscita il 15

ottobre, su due coppie in crisi costrette in casa dalla pandemia.

È bastata la locandina con Ezio Greggio in boxer e Martina Stella in shorts assieme

agli altri due protagonisti, Ricky Memphis e Paola Minaccioni, per scatenare sul web

una censura collettiva in nome dei morti di Covid 19. Pietas? No: moralismo ipocrita.

L’ennesimo gradino verso l’abisso dove vogliono trascinarci i maestrini del

politicamente corretto, quelli che abbattono statue e limitano la creatività degli

aspiranti agli Oscar. Imbecilli, appunto. E pericolosi. Mai come stavolta, perciò, "The

show must go on!".