Massimo
Donelli
I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. "È l’invasione degli imbecilli". Così Umberto Eco (1932-2016), filosofo e scrittore, l’11 giugno 2015, a Torino, dopo
aver ricevuto la laurea honoris causa in “Comunicazione e Cultura dei media”.
"La ferocia dei moralisti è superata soltanto dalla loro profonda stupidità".
Queste, invece, sono parole che Filippo Turati (1857-1932), uno dei fondatori del
Partito socialista italiano, pronunciò alla Camera dei deputati l’11 febbraio 1907.
Unendo Eco e Turati, si ottiene il perfetto ritratto degli energumeni da tastiera che
hanno attaccato ‘Lockdown all’italiana’, il film di Enrico Vanzina, in uscita il 15
ottobre, su due coppie in crisi costrette in casa dalla pandemia.
È bastata la locandina con Ezio Greggio in boxer e Martina Stella in shorts assieme
agli altri due protagonisti, Ricky Memphis e Paola Minaccioni, per scatenare sul web
una censura collettiva in nome dei morti di Covid 19. Pietas? No: moralismo ipocrita.
L’ennesimo gradino verso l’abisso dove vogliono trascinarci i maestrini del
politicamente corretto, quelli che abbattono statue e limitano la creatività degli
aspiranti agli Oscar. Imbecilli, appunto. E pericolosi. Mai come stavolta, perciò, "The
show must go on!".