Martedì 23 Aprile 2024

L’occupazione non si impone per decreto

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Agostino

Di Maio*

inizio dell’esame in seconda lettura al Senato del decreto Rilancio è probabilmente l’ultima chance per l’ala riformista del governo per battere un colpo sui temi del lavoro. Il perché è presto detto: il decreto ha al suo interno una disposizione, introdotta alla Camera, che impone l’allungamento ope legis della durata dei contratti a termine per un periodo equivalente alla cassa integrazione utilizzata dall’azienda. L’impostazione della norma conferma almeno due dati di fatto. Il primo

è una visione dirigista e neocorporativa che si alimenta dell’illusione per cui basta una legge per creare occupazione (oppure un divieto per evitare la disoccupazione). Il secondo è la sopravvivenza del “totem decreto dignità” (e dei suoi vincoli), perseverando in una logica che ignora l’urgente necessità di intervenire con ben altri strumenti per sostenere l’occupazione (come le politiche attive del lavoro oggetto solo di convegni). La norma, per di più, infligge un vulnus all’autonomia delle imprese e al rapporto fiduciario che lega lo Stato, con le sue leggi, ai cittadini cambiando in corsa le carte in tavola secondo la seguente logica: tanto più ampio è stato l’uso dell’ammortizzatore (che presuppone uno stato di difficoltà dell’azienda) maggiore dovrà essere il periodo in cui il lavoratore rimane a carico dell’azienda, anche se questa non ha attività da affidargli.

La sensazione è che non si voglia entrare nel merito delle questioni e ci si limiti a rompere il termometro pur di non misurare la febbre: non sono certo questi i presupposti per affrontare un’emergenza economica e sociale che certamente si acuirà in autunno. Il neo Presidente di Confindustria Bonomi ha recentemente esplicitato la sgradevole sensazione che questa classe politica non dica fino in fondo la verità al Paese sui numeri della nostra economia e dell’occupazione: “conoscere per deliberare” scriveva nel profetico “Prediche inutili” un altro Presidente, ma quelli erano, appunto, altri tempi.

* Direttore generale Assolavoro