L’ira di Trump contro il suo avvocato Giuliani "Rudy ha fallito, non avrà la maxi parcella"

Il flop dei ricorsi anti Biden: il legale vuole 20mila dollari al giorno. Congresso, i rivoltosi avevano informatori interni tra politici e agenti

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di Giampaolo Pioli

Attesa, tensione, paura. I rischi di scontri armati per l’inaugurazione, sono più temuti del Coronavirus che sta uccidendo 4.000 persone al giorno in Usa. Il centro di Washington sembra Bagdad. Più di 100 persone sono state arrestate per le proteste al Campidoglio, mentre sono oltre 200 quelle che sono state identificate dall’Fbi. La capitale è in stato d’assedio. Ci sono 30mila soldati della Guardia Nazionale per le strade. Si temono dimostrazioni e attentati dei gruppi armati della destra e dei suprematisti bianchi nel fine settimana e il 20 gennaio. Donald Trump ha diffuso nella notte un nuovo video dalla Casa Bianca nel quale invita alla calma, dice di essere contro ogni tipo di violenza e ammonisce i colpevoli perché verranno perseguiti e puniti. Le sue parole questa volta, anche se poco convinte, sono chiare. La Camera ha votato l’impeachment a Trump con l’appoggio di 10 repubblicani. Il partito dell’elefante è spezzato e niente sarà più come prima, mentre il processo forse già dal 20 gennaio passerà al Senato per la condanna definitiva, dove però occorrono i 23 dei voti.

Trump è sempre più isolato e sotto assedio anche sul piano privato. Accusa tutti di averlo tradito e di non aver fatto abbastanza per difenderlo. In testa alla lista dei colpevoli è finito Rudy Giuliani, il suo avvocato personale che ha montato l’intera campagna dei brogli delle cospirazioni. Rudy è al lavoro da oltre due mesi con tutto il suo team, ma Trump non vuole più pagare una parcella da 20mila dollari al giorno senza risultati. Il conto di Giuliani avrebbe già superato i 2 milioni di dollari in tariffe orarie più le spese.

Il National Mall di Washington che dal monumento a Lincoln conduce al Campidoglio è già transennato e verrà chiuso per l’inaugurazione. Potranno accedere solo le persone munite di invito o di biglietto. La folla oceanica che solitamente arrivava per salutare il nuovo leader del paese mercoledì prossimo non ci sarà. La metropolitana sarà chiusa durante l’intera giornata per evitare rischi di attentati. Le strade d’ accesso alla capitale saranno piene di posti di blocco. Deputati e senatori vogliono sapere al più presto gli sviluppi delle indagini e come mai centinaia di dimostranti hanno ottenuto il permesso firmato da parlamentari repubblicani di visitare il palazzo del Congresso il giorno prima delle dimostrazioni. In un video c’è una donna che dà istruzioni precise su quali corridoi e uffici occupare per prendere il possesso dell’intero costruzione. L’Fbi ha individuato dai filmati un pompiere filo-Trump che avrebbe provocato la morte di un poliziotto del Campidoglio scagliandogli in testa un estintore da pochi passi. Sui siti clandestini della destra e di Qanon corrono incitazioni a presentarsi armati nonostante i messaggi di Trump che invitano alla calma. Nessuna ricorda una tensione simile in tutto il Paese, dall’attentato alle torri gemelle.

Trump sembra impegnato a tentare un’ultima forzatura: firmare, insieme a molti altri, il perdono a se stesso. Diversi costituzionalisti considerano il gesto privo di valore giuridico e non esiste alcun precedente.

Il processo a Trump potrebbe iniziare addirittura proprio il 20 gennaio un minuto dopo l’insediamento di Biden. Questa volta i 17 voti repubblicani necessari per condannarlo si potrebbero trovare. Quando arriverà il verdetto Trump non sarà più alla Casa Bianca, ma avrà ugualmente effetto e provocherà la perdita dei benefici presidenziali dalla pensione alla scorta. Soprattutto aprirà la porta all’interdizione permanente dai pubblici uffici per la quale è necessaria la maggioranza semplice dei senatori. Per Trump la condanna rappresenterebbe la fine della sua carriera politica e la totale perdita di controllo sul partito che adesso ancora lo segue.