Mercoledì 24 Aprile 2024

L’ipotesi del pm: killer arruolato dall’ex marito

Perquisite la casa e l’officina di Claudio Nanni, 53 anni, accusato di concorso in omicidio volontario. Isolate tracce di sangue del sicario

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Sono andati a casa sua, a casa della madre e nella sua officina. E poi sono tornati anche sulla scena del crimine. Con un obiettivo ben preciso: cercare elementi che possano ricollegarlo all’omicidio della ex moglie, la 46enne Ilenia Fabbri trovata sgozzata sabato scorso nella sua abitazione di via Corbara a Faenza, nel Ravennate. Claudio Nanni, meccanico di 53 anni di cui 18 passati assieme alla defunta consorte prima di separarsi nel 2018, da ieri mattina è indagato per omicidio volontario pluriaggravato: dalla premeditazione, dal vincolo coniugale e dai motivi abietti.

Non da solo: ma in concorso con persona al momento ignota. Ovvero quel sicario arruolato (dall’ex marito, secondo l’ipotesi dell’accusa) che, almeno secondo la pista investigativa imboccata nelle ultime ore dalla polizia, si è intrufolato nottetempo nell’abitazione della donna per andarla a cercare apposta fino in camera da letto e accoltellarla da tergo al culmine del disperato tentativo di lei di scappare giù per le scale. Ed è proprio dalla scena del crimine che sono arrivate novità potenzialmente decisive per la soluzione del giallo: durante l’accertamento tecnico non ripetibile compiuto nel pomeriggio dalla Scientifica anche con l’ausilio di reagenti chimici come il luminol, sono state isolate tracce di sangue che potrebbero appartenere al killer. Se così fosse, gli inquirenti sarebbero a un passo dal suo dna. Certo, quell’uomo non può essere il marito: lui al momento del delitto viaggiava assieme alla figlia Arianna verso Milano in quello che era un viaggio sollecitato da lui stesso giusto il giorno prima per andare a ritirare un’auto.

C’è però che a lanciare l’allarme alle 6.06, forse guastando in parte i piani del sicario che ha dovuto agire in soli 7 minuti, era stata un’amica di Arianna rimasta a dormire nell’abitazione e in grado di fornire un primo parziale identikit dell’omicida (molto alto, ben piazzato, con spalle grosse e vestito di scuro). E qui è emerso un nuovo particolare che ha alimentato altri sospetti sull’ex marito: una volta sentito a caldo, aveva ammesso di non sapere della presenza della giovane nella casa. Ecco che allora gli investigatori della squadra Mobile di Ravenna e dello Sco di Roma, coordinati dal Pm Angela Scorza, sin dalle 8 di ieri hanno setacciato residenza e lavoro dell’uomo alla ricerca di elementi di valenza probatoria. E alla fine se ne sono andati con carte, computer e cellulare.

La sensazione è che abbiano indugiato di più sulla auto-officina di via Forlivese: come se le eventuali risposte, se le aspettino da lì. Di fronte sorge un ampio distributore di benzina con ben 15 telecamere: le immagini sono già state tutte acquisite. In questo giallo di provincia, esiste anche una storia nella storia: è quella di una sensitiva di Ravenna che ha telefonato in Commissariato a Faenza due giorni di fila: il primo per raccontare di avere avuto una visione con un cancello, una ferrovia e un animale sgozzato. E, ieri, per riferire che Ilenia le ha parato per darle la lettera A. Gli inquirenti naturalmente sperano che a parlare sia semmai il corpo della donna attraverso la relazione conclusiva dell’autopsia.

Andrea Colombari

Sara Servadei