L’indice Rt risale ed è allarme in tre regioni

In Veneto, Lombardia e Lazio il tasso di trasmissibilità è sopra 1. I contagi calano, ma il rapporto positivi-tamponi torna al 10%

ROMA

Torna a salire in Italia l’indice di trasmissibilità Rt, che tocca lo 0,86. Un dato per la prima volta in controtendenza rispetto alla scorsa settimana e che crea una "forte preoccupazione" in relazione all’andamento dell’epidemia da Covid-19. Non buoni neppure i dati quotidiani. I nuovi casi di Covid in Italia sono stati ieri nominalmente in calo rispetto a giovedì: secondo l’ultimo bollettino del ministero della Salute, sono stati 17.992 rispetto ai 18.236 del giorno prima. Ma il calo è stato essenzialmente determinato dalla diminuzione del numero dei tamponi effettuati, 179.800 a fronte dei 185.320 di 24 ore prima (-5.520). Ergo, il rapporto positivi tamponi totali risale al 10%: una crescita che continua da due giorni visto l’8,8% di mercoledì e il 9,86% di giovedì. I morti nelle ultime 24 ore sono stati 674 (giovedì 683), per un totale di 67.894. Dati più positivi sull’ospedalizzazione: sono in calo i ricoverati (-658, ora 25.769) e i le terapie intensive (-36 con il totale che scende a 2.819).

Ma le nostre autorità sanitarie sono preoccupate perchè la curva si è sostanzialmente stabilizzata e ci sono segnali preoccupati da alcuni territori. "Abbiamo un Rt che cresce e in alcune regioni cresce di più e supera l’1. L’Rt – ha avvertito presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro alla consueta conferenza stampa sui dati epidemiologici – è il primo indicatore a muoversi e poi viene seguito da nuovi casi, ricoveri e decessi. Quindi un Rt in ricrescita è elemento di grave preoccupazione perché vuol dire che la trasmissione dell’infezione sta riprendendo quota". In particolare, ha evidenziato, "Ci sono 3 regioni, Lazio, Lombardia e Veneto, che mostrano un Rt che è cresciuto e in questa settimana sono passate a scenario 2, che è quello nel quale ci si colloca con Rt superiore a 1. In molte regioni però, anche se l’Rt è sotto 1, c’è una tendenza a risalire. Ciò indica che dobbiamo essere molto rigorosi nelle misure che dobbiamo adottare soprattutto nei prossimi giorni". "L’incidenza dei casi di Covid-19 – spiega il direttore generale della Prevenzione, Gianni Rezza – tende leggermente a scendere ma è ancora molto elevata, intorno a 375 per 100 mila abitanti e l’impatto dell’epidemia è ancora sostenuto nella maggior parte del Paese". È una situazione, avverte il rapporto epidemiologico, "che non permette un allentamento delle misure adottate nelle ultime settimane e richiede addirittura un rafforzamento delle stesse in alcune aree del paese". "Vanno adottate tempestivamente misure per contrastare questa controtendenza che caratterizza l’attuale quadro epidemiologico" ribadisce il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro. E così è stato.

Alessandro Farruggia