Mercoledì 24 Aprile 2024

"L’ex marito ordina, lo Zingaro uccide" Scattano due arresti per la morte di Ilenia

In un messaggio indirizzato al sicario il mandante si tradisce: vieni quando guarisco e facciamo tutto. Incastrati anche dalle telecamere

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di Andrea Colombari

"Lo ha detto e lo ha fatto". Aveva preannunciato che le avrebbe ‘mandato qualcuno’ e qualcuno, con la chiave del garage in tasca, è riuscito ad arrivare fino alla sua camera da letto per ucciderla. Da ieri non più solo un ‘fantasma’: almeno secondo la polizia che per la morte di Ilenia Fabbri, la 46enne sgozzata il 6 febbraio nel suo appartamento di via Corbara a Faenza (Ravenna), ha arrestato sia l’ex marito che un amico di questi.

Per l’accusa, mandante e sicario: il primo è il meccanico 54enne Claudio Nanni, l’altro è il 53enne Pierluigi Barbieri, detto lo Zingaro. I due sono stati raggiunti a notte fonda nelle rispettive abitazioni di Faenza e di Rubiera (Reggio Emilia) e nel giro di poco si sono ritrovati in carcere stringendo tra le mani una fitta ordinanza di 50 pagine. Nanni, vi si legge, è il "mandante-basista-cooperatore", quello che ha commissionato il delitto a Barbieri, che gli ha messo a disposizione le chiavi, gli ha descritto i luoghi, gli ha indicato l’orario giusto. Di più: ha "probabilmente accompagnato il killer – continua il gip Corrado Schiaretti – in un sopralluogo di massima". E soprattutto ha organizzato l’alibi: il ritiro di un’auto a Lecco assieme alla figlia Arianna la quale, a settimane alterne, dopo la separazione del 2018 viveva con la madre. Barbieri, descritto dagli inquirenti come "professionista del crimine a pagamento" tanto che era uscito dal carcere il 10 agosto dopo l’arresto per una spedizione punitiva, ha eseguito: è entrato, ha provato a strangolarla ma lei si è difesa, è scappata giù per le scale. Lui l’ha inseguita, l’ha raggiunta, l’ha scaraventata a terra e l’ha trascinata in cucina dove – prosegue l’ordinanza – l’ha finita con un coltello in ceramica recuperato dal lavandino.

Quello stesso coltello la notte prima era servito a ben altro scopo: festeggiare. Ovvero tagliare le tartine per i tre anni di fidanzamento tra Arianna e la sua compagna. Una variabile non prevista dal sicario, come rilevato dalle indagini di Sco e squadra Mobile coordinate dal pm Angela Scorza: la giovane del resto era solita rimanere nei weekend, ma quella volta aveva deciso di allungare la sua permanenza al venerdì. Di fatto la fuga di Ilenia le ha salvato la vita. "Se l’assassino si fosse accorto della sua presenza, non avrebbe lasciato vivere una scomodissima testimone", ha annotato il gip. Prima falla di un piano maldestro: perché la giovane è riuscita a dare l’allarme e a fornire il primo identikit dell’omicida.

Gli altri elementi probatori sono arrivati da telecamere e tabulati. Il 19 gennaio Nanni era stato localizzato a Rubiera nei pressi dell’abitazione di Barbieri. Il 20 e il 29 gennaio, la vettura dello Zingaro era stata immortalata a Faenza dal sistema di letture targhe comunale. Il 29 inoltre il distributore davanti all’officina di Nanni, aveva ripreso i due mentre parlavano. Da ultimo la mattina del delitto, telecamere del quartiere di Ilenia avevano immortalato un’auto sovrapponibile a quella di Barbieri e un soggetto di analoga stazza (un "armadio d’uomo", come lo aveva descritto la testimone oculare). Tra i messaggi recuperati dagli investigatori, figura inoltre un vocale del 10 dicembre nel quale Nanni e Barbieri si ripromettono di fare ciò che avevano programmato da tempo una volta che Nanni fosse guarito dal Covid: "Una volta che esco... dai... dopo si fan tutte queste cose che bisogna fare, ok?". Il movente? Per gli inquirenti è chiaro: la rabbia che Nanni aveva via via maturato verso quella ex moglie che prima aveva ottenuto la casa coniugale (pagata 300mila euro) e poi gli aveva fatto una causa di lavoro per 500mila euro. Piste alternative? Nessuna secondo gli inquirenti: Ilenia Fabbri, "persona mite e trasparente", era ben voluta da tutti. E da ieri sera piazza del Popolo si è tinta di rosso in sua memoria.